il mistero di Phoenix, il Colosso perduto
Tutti i 16 colossi di Shadow of the Colossus sono a loro modo iconici, ma non sono gli unici ad essere stati concepiti durante lo creazione del gioco per PS2. Durante la sua lavorazione, il team di Fumito Ueda ne aveva ben 48 in mente, un numero poi tagliato a 24 e infine portato al totale che ben conosciamo.
I colossi inutilizzati hanno raggiunto vari gradi di sviluppo prima di essere scartati – vuoi per carenza di budget, vuoi perché non si amalgamavano bene nel flow del gameplay. Alcuni sono rimasti delle semplici idee, altri sono persino stati implementati nel codice prima di essere rimossi definitivamente.
Grazie alle testimonianze degli sviluppatori e soprattutto all’artbook ufficiale del gioco (mai pubblicato al di fuori del Giappone), oggi conosciamo l’identità e le fattezze di 10 colossi scartati, tra i quali spicca il protagonista di oggi: Phoenix. Come suggerisce il nome, Phoenix aveva le sembianze di una fenice ed era caratterizzato da un volto per metà di pietra e per l’altra metà ricoperto di lava. Gli screenshot giunti fino a noi evidenziano la presenza di un solo occhio, ubicato nella metà del volto composto da pietra (probabilmente magma solidificato). Le sue zampe avevano due artigli anteriori e uno posteriore, con delle creste apparentemente scalabili da parte di Wander. Le gambe e il torace erano ricoperte di pelliccia, un altro dettaglio presumibilmente pensato per favorire l’arrampicata del protagonista.
Fuoco e magma fuoriuscivano anche dalle crepe sul resto del corpo. Non a caso, a detta di Ueda, la strategia per sconfiggerlo prevedeva che Wander lo gettasse in un lago per estinguere le fiamme ed esporre il sigillo. Tutte le foto condivise da Team Ico mostrano il colosso a terra e il protagonista in groppa ad Agro, quindi è presumibile che la cavalla fosse vitale per tale combattimento. In sella alla sua fidata compagna, Wander avrebbe dovuto evitare le folate di vento generate da Phoenix, saltargli addosso aggrappandosi a delle parti del corpo prive di fiamme e dare il via alla scalata. Il combattimento avrebbe dovuto svolgersi in un’area chiamata “Cratere”. Le scogliere e le texture visibili negli screenshot mostrano delle somiglianze con le Montagne Beta, il nome che gli appassionati hanno dato ai rilievi presenti al di fuori della mappa calpestabile del gioco.
La genesi di Phoenix risale alle prime fasi dello sviluppo di Shadow of the Colossus, dunque al 2003. Basato sull’archetipo dell’Uccello, il quinto colosso ufficiale, venne differenziato posizionandolo per la maggior parte del tempo a terra, oltre che nelle fattezze. All’inizio aveva una natura più “vulcanica”, era più grande, aveva un collo ancora più lungo e pelliccia su tutto il corpo, tratti che furono poi ammorbiditi successivamente, all’incirca all’inizio del 2004. Phoenix “sopravvisse” a lungo, fino alla fine del 2004, ricevendo persino una statua nel santuario, dopodiché la mappa del mondo venne ridotta in dimensioni, il colosso fu scartato e il Cratere eliminato definitivamente, nonostante fosse già molto dettagliato. In un’intervista con una testata francese, Fumito Ueda dichiarò che Phoenix venne scartato poiché Wander perdeva troppa salute quando veniva scaraventato a terra dal colosso.
Nello stesso periodo vennero rimossi anche i colossi Sirius, Devil, Roc e Yamori A… ma queste sono storie che preferiamo riservarci per altri momenti.
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