Il ministro dello sport Abodi: «Federica Brignone è speciale. Vuole essere competitiva. La volontà e la determinazione aiutano l’organismo a rigenerarsi più velocemente»
«Speciale, esaltante, emozionante, sono tutte strettamente collegate e rappresentano il mio sentimento». Sono le tre parole con cui il Ministro dello Sport Andrea Abodi ha definito le prossime Olimpiadi. L’occasione era quella di presenziare alla rinascita di un’icona dell’ospitalità come il Park Hotel Des Dolomites, struttura alberghiera che accoglie la montagna da 120 anni e che sarà cuore pulsante in occasione di Milano Cortina 2026. Se da un lato c’è la «rassicurazione» sui cantieri ancora aperti «stanno affinando i dettagli, stanno facendo di tutto per dar vita alla miglior esperienza d’accoglienza possibile. Preoccupato? No, affatto, sono concentrato», e dall’altro l’orgoglio per i numeri di prospettiva (2 miliardi di telespettatori), il focus si è poi spostato su Federica Brignone.
La sciatrice punta di diamante del movimento azzurro, lo scorso marzo ha subito un grave
infortunio al ginocchio che ha visto la sua partecipazione traballare proprio in vista di Milano Cortina 2026.
«Il primo auspicio è che la nostra squadra possa presentarsi nelle migliori condizioni possibili ed i segnali che arrivano dalle varie competizioni sono confortanti, tutto sta convergendo in virtù dell’evento olimpico – afferma il Ministro dello Sport Abodi – Quanto a Brignone ho letto che il suo sogno è quello di poter essere portabandiera, noi glielo auguriamo con tutto il cuore, ma il secondo suo sogno è quello di esserci, di poter scendere in pista, è chiaro che dipende tutto dalla sua capacità di recupero, ma anche di soffrire, di stringere i denti; la volontà, la determinazione aiutano l’organismo a rigenerarsi più velocemente e più efficacemente». E ancora: «Lei è speciale proprio per questo suo sentimento che fa da corroborante metabolico, e farà di tutto per esserci, ma non solo, anche per essere competitiva, perché Federica non sa “solo” partecipare, vuole sempre dimostrare di essere migliore delle altre».
Quasi in contemporanea una doppia comunicazione ufficiale che abbandona la speranza e mette in primo piano le certezze: Federica Brignone sarà portabandiera insieme ad Amor Moser a Cortina, Arianna Fontana e Federico Pellegrino alfieri azzurri in quel di Milano. Primo sogno spuntato. Ma a questa nomina è seguito anche l’intervento del Presidente del Coni Luciano Buonfiglio che ha spiegato come la valdostana regina delle nevi gli abbia già comunicato di esserci, di scendere in pista grazie agli ultimi esiti positivi dei test riabilitativi, sottolineandone ulteriormente l’eccezionalità della persona e dell’atleta. Secondo sogno, a sua volta, spuntato. Per il terzo? Appuntamento rimandato al 6 febbraio in avanti, quando i giochi prenderanno ufficialmente il via e quando Brignone proverà ancora una volte a dimostrare di essere la più forte di tutte.
L’augurio di Abodi: «Quattro alfieri, quattro discipline sportive bianche, una sola bandiera, quella dell’Italia. Condividiamo la travolgente emozione di Federica Brignone e Amos Mosaner, di Arianna Fontana e Federico Pellegrino, i nostri portabandiera, quattro per la prima volta nella storia delle Olimpiadi, rispettivamente a Milano e a Cortina, ciascuno con una propria storia, ma tutti con la stessa passione per lo sport, la condivisione dei valori olimpici e il senso di appartenenza alla nostra Nazione»
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