Il “mercato nero” dei cellulari nelle carceri. Un iPhone può valere 1500 euro
Non serve aggirarsi tra le piazze di spaccio della Capitale per trovare cellulari e droga in vendita. Basta varcare i cancelli delle carceri di Roma e Provincia, per scoprire un mercato parallelo dove tutto ha un prezzo.
Tra le mura che dovrebbero garantire isolamento e controllo, un telefono cellulare diventa un lusso da mille e una notte. Cinquecento euro per una settimana di “noleggio”, fino a 1500 euro per uno smartphone con connessione internet.
Non si tratta più dei vecchi apparecchi passati di nascosto dai familiari durante i colloqui, ma di dispositivi moderni, completi di sim card intestate a insospettabili. A farli arrivare ci pensano i corrieri esterni, tramite “lanci” oltre le mura o persino con i droni.
La prova più lampante è arrivata poche settimane fa, quando una maxi perquisizione a Regina Coeli ha portato alla luce un vero arsenale: cellulari di ogni tipo, droga e persino armi rudimentali.
Non solo tecnologia di ultima generazione: i detenuti si contendono anche i mini cellulari, versioni “tarocche” di vecchi modelli Nokia o mini iPhone, acquistabili sul web per poche decine di euro ma rivenduti dietro le sbarre fino a 200 euro. Un guadagno moltiplicato che alimenta un business capace di sfidare ogni controllo.
L’indagine della procura di Roma è partita da un episodio inquietante: un detenuto, finito in cella con una misura cautelare, è stato picchiato e tenuto in ostaggio per due giorni da altri quattro carcerati.
La sua colpa? Aver rifiutato di nascondere uno degli smartphone proibiti. Oggi quell’uomo è tornato in libertà, in attesa del processo, ma porta addosso i segni dello shock subito.
Il segretario nazionale per il Lazio, Gianluca Garau, non ha dubbi: “È probabile che all’interno dell’istituto ci sia un vero e proprio traffico di telefoni cellulari, come per la droga. I pagamenti avvengono tramite carte prepagate, spesso grazie ai parenti o a prestanome”.
Del resto, anche un’altra indagine ha già rivelato gli interessi della Camorra nel far arrivare cellulari ai detenuti.
Un mercato parallelo, redditizio e pericoloso, che conferma come dietro le sbarre non sia affatto semplice spegnere i collegamenti con il mondo esterno.
Le foto presenti su abitarearoma.it sono state in parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione che le rimuoverà.
Source link