Abruzzo

Il marciapiede di via Ricci su cui sprofondò una betoniera è ancora danneggiato dopo sette mesi [FOTO]


Sono trascorsi sette mesi da quando, lo scorso inverno, una betoniera da 40 tonnellate sprofondò nel marciapiede in via Ricci, al centro di Chieti. Il conducente del mezzo pesante che trasportava cemento si era fermato al lato della strada, in attesa dell’apertura del cantiere dell’ex ospedale militare. Ma l’asfalto cedette a causa del peso, causando danni e non pochi disagi immediati. 

 

Da allora, non c’è stato alcun intervento di sistemazione del marciapiede, come denunciato dal capogruppo della Lega in consiglio comunale Mario Colantonio: “Era il 28 gennaio 2025 quando una betoniera da 40 tonnellate, che doveva fornire di calcestruzzo l’ennesimo cantiere infinito del nuovo Archivio di Stato sprofondò in prossimità del carrabile del cantiere, distruggendo letteralmente un bel tratto di marciapiede di Via Ricci. Dopo 7 mesi, il luogo rimane come allora, tristemente abbandonato e degradato”.

 

“Stranamente – incalza Colantonio – non ci sono annunci del sindaco Diego Ferrara e nemmeno dell’assessore ai Lavori Pubblici Stefano Rispoli, che hanno sino a oggi trattato l’intervento come una qualsiasi buca stradale. Era evidente sin dal giorno dell’evento che c’era una palese responsabilità diretta di chi ha provocato un danno del genere e a questo punto vengono spontanee delle domande: sono state attivate tutte le procedure necessarie al risarcimento del danno causato a un patrimonio pubblico? Sono stati quantificati i danni e le necessarie opere di ripristino? Il Comune di Chieti ha percepito o non ha percepito il risarcimento assicurativo?”, chiede l’esponente di minoranza, che ha ricoperto in passato il ruolo di assessore ai Lavori pubblici nella prima giunta Di Primio.

 

“Queste situazioni non sono più concepibili e accettabili nel 2025 – incalza Colantonio – non si può ignorare totalmente il principio di ‘chi rompe paga’, soprattutto in una circostanza così evidente, che causò anche una chiusura stradale di Via Ricci dalle 8 alle 14, per consentire le delicate operazioni di rimozioni del mezzo. Che il marciapiede di Via Ricci fosse un manufatto a sbalzo si è sempre saputo e quando si verificarono, in passato, situazioni di minore entità, causate da vetture parcheggiate irresponsabilmente sullo stesso marciapiede con episodi di sfondamento del solaio, le riparazioni a seguito di azioni risarcitorie furono eseguite e comunque vennero eliminate le situazioni di pericolo per la pubblica incolumità”. 

 

“Ma oggi – prosegue il consigliere – le situazioni di pericolo sono evidenziate dalle esigue protezioni e su una strada che nel periodo scolastico è fortemente trafficata sia con vetture in transito, compresi i mezzi pubblici, ma soprattutto con i pedoni, che sono costretti quotidianamente a dimostrare la loro abilità e destrezza per evitare i continui pericoli di quel tratto stradale. Mai come in questo caso diventa necessario e improrogabile un intervento di somma urgenza, ma si vede che questa pratica comunemente dettata dal buon senso amministrativo per la salvaguardia della pubblica incolumità, non vale la pena attuarla secondo gli attuali amministratori della città di Chieti”.

 

Colantonio annuncia che effettuerà un accesso agli atti “anche per verificare – spiega – se, effettivamente, l’inerzia e l’inefficacia amministrativa siano in capo alla sola parte politica o anche alla parte tecnica dirigenziale e non del Comune di Chieti”.

 


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