Sardegna

Il Governo impugna la legge “Salva casa” della Sardegna: è scontro Todde-Salvini

Il Consiglio dei ministri ha deciso di impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge regionale della Sardegna che recepisce il “Salva casa“, insieme a un altro provvedimento sul trasporto pubblico locale. La decisione, formalizzata ieri sera, apre un nuovo scontro tra lo Stato e la Giunta regionale guidata da Alessandra Todde.

La legge “Salva casa”: la questione dei 28 metri quadri –  Nel mirino del Governo c’è in particolare la decisione della Regione Sardegna di mantenere la superficie minima dei monolocali a 28 metri quadri, contro i 20 metri quadri previsti dal decreto nazionale voluto da Matteo Salvini. La nota del Consiglio dei ministri parla di disposizioni che “eccedono dalle competenze statutarie e si pongono in contrasto con la normativa statale”.

Secondo il Dipartimento degli Affari regionali, l’ampia competenza legislativa esclusiva della Sardegna in materia di “urbanistica e opere pubbliche” non può tradursi in una piena autonomia normativa. Il Governo sottolinea che anche le Regioni a statuto speciale devono rispettare i “principi e materie trasversali”, tra cui le riforme economico-sociali di interesse nazionale e l’ordinamento civile. Le norme regionali, nell’introdurre deroghe, violerebbero questi limiti “inderogabili”, che richiedono una disciplina uniforme su tutto il territorio nazionale

IMPUGNATA LA LEGGE SUI TRASPORTI –  Oltre al “Salva casa”, il Cdm ha impugnato anche la legge quadro sul trasporto pubblico locale. In questo caso, il Governo contesta l’articolo 2 del provvedimento, ritenendo che esso ecceda dalle competenze riconosciute alla Sardegna in materia di “trasporti su linee automobilistiche e tramviarie”, violando “le norme fondamentali delle riforme economico-sociali della Repubblica”.

La decisione del Governo rappresenta un duro colpo per la Giunta Todde, che ora dovrà difendere le proprie scelte legislative davanti alla Corte Costituzionale. Il ricorso era nell’aria, ma la sua ufficializzazione alza la tensione tra lo Stato e la Regione, mettendo in discussione l’autonomia legislativa della Sardegna su due temi centrali come l’urbanistica e i trasporti.


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