il giudice lo ha assolto con formula piena
FERMO Dopo un intervento che gli aveva reso più difficile camminare, decide di tenere la pistola e un fucile in camera da letto, per sentirsi più sicuro durante la notte. Cacciatore di 71 anni finisce a processo con l’accusa di omessa custodia delle armi e viene assolto con formula piena, perché il fatto non sussiste.
I fatti
I fatti contestati risalgono all’agosto del 2023.
Dopo una segnalazione anonima, gli agenti della Questura di Fermo effettuarono una perquisizione a casa di Mario Cintio, 71enne di Altidona. E trovarono una pistola Revolver calibro 357 carica sotto il materasso del letto e una doppietta, anch’essa carica, appoggiata alla porta sempre della camera da letto. Entrambi le armi erano regolarmente detenute. Per il cacciatore 71enne scattò dunque la denuncia per omessa custodia delle armi. E così l’uomo è finito sul banco degli imputati, difeso dall’avvocato Igor Giostra. Durante il dibattimento, la difesa ha spiegato che Cintio aveva deciso di tenere le armi a portata di mano solo durante la notte per sentirsi più sicuro. Vive da solo in una casa di campagna e dopo un intervento al tendine di Achille faceva più fatica a camminare. Di giorno, invece, le armi erano regolarmente custodite in un armadietto blindato.
Come teste è stata sentita anche l’ex moglie dell’uomo, che ha testimoniato in suo favore, evidenziando la cautela e la responsabilità con cui gestiva le armi. Inoltre, la difesa ha dimostrato che l’uomo si era sempre distinto per un comportamento esemplare nelle attività venatorie. Giovedì è arrivata la sentenza. L’accusa sostenuta dal vice procuratore onorario Ines Nardini ha chiesto la condanna del 71enne. La giudice Tiziana Liberti ha deciso di assolverlo con formula piena, perché il fatto non sussiste.
«La sentenza di assoluzione – dichiara l’avvocato Giostra – segna un importante esempio di come la giurisprudenza moderna stia ripensando il concetto di omessa custodia delle armi, spostando l’attenzione dalla responsabilità oggettiva ad una valutazione più dettagliata delle circostanze individuali. La condizione di salute di Cintio e la sua solitudine in una casa ben protetta sono state considerate attenuanti significative. Questa sentenza getta le basi per un’applicazione più equa della legge, sensibile alle realtà personali oltreché alle normative generiche. E rappresenta un passo avanti per una giurisprudenza che riconosce la complessità della vita reale, guardando oltre le mere apparenze giuridiche»,