Economia

Il fotovoltaico frena in Europa: primo calo dopo 10 di crescita

Dopo un decennio di crescita continua, l’Ue registrerà nel 2025 il primo calo annuale di nuove installazioni fotovoltaiche: 64,2 GW previsti, contro i 65,1 GW del 2024. Lo rivela l’analisi di metà anno pubblicata da SolarPower Europe, che stima per il prossimo anno una contrazione del mercato pari a -1,4% nello scenario più probabile.

Un segnale che preoccupa, soprattutto alla luce degli obiettivi climatici europei. Nonostante il rallentamento, l’Unione raggiungerà comunque il target intermedio di 400 GW solari installati entro il 2025 (si prevede di arrivare a 402 GW), ma senza una netta inversione di rotta rischia di fallire l’obiettivo al 2030, che richiede un ritmo di installazioni pari a 70 GW all’anno fino a fine decennio. Al momento, il trend porta a 723 GW entro il 2030, sotto il traguardo fissato di 750 GW.

Il calo è causato soprattutto dalla crisi del fotovoltaico residenziale, in Paesi come Italia, Paesi Bassi, Austria, Belgio, Repubblica Ceca e Ungheria, dove la fine degli incentivi e il rientro dall’emergenza energia stanno spingendo le famiglie a rinviare l’installazione degli impianti. In alcuni mercati la flessione supera il 60% rispetto al 2023.

Resiste invece il solare utility-scale, che nel 2025 dovrebbe rappresentare la metà delle nuove installazioni. Nel 2024 sono stati assegnati 20 GW attraverso le aste, con Germania in testa, seguita da Paesi Bassi, Francia e Italia. In forte crescita i progetti ibridi con accumulo, sempre più premiati nelle aste grazie alla maggiore flessibilità.

A rallentare è anche il mercato dei corporate Ppa: tra il primo e il secondo trimestre del 2025 i nuovi contratti sono calati del 41%, complice il ribasso dei prezzi dell’elettricità. Secondo SolarPower Europe, per sostenere il fotovoltaico serviranno politiche più forti su elettrificazione, flessibilità e accumulo.

“Il numero può sembrare piccolo, ma il segnale è forte”, ha commentato Dries Acke, vicedirettore di SolarPower Europe. “Il calo arriva proprio mentre il solare dovrebbe accelerare. I leader europei devono agire ora: il solare offre elettricità competitiva, sicurezza energetica e soluzioni per il clima”.


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