Il flop dimenticato con Robert Downey Jr. trionfa su Netflix: ora domina lo streaming

Il flop del 2020 con Robert Downey Jr. ha riscosso un inaspettato successo tra i fan, scalando le classifiche di Netflix. Ecco quello che c’è da sapere sul fiasco che, a causa dell’umorismo stantio e della trama confusa, è stato forse il punto più basso nella carriera della star Marvel.
Robert Downey Jr., ad oggi, è un divo intoccabile e, dopo il monumentale successo di Avengers: Endgame, le sue quotazioni sono letteralmente salite alle stelle. La curiosità di scoprire quale sarebbe stato il suo primo film non-Marvel è stata soddisfatta piuttosto rapidamente, quando, nel 2020, è arrivato nelle sale Dolittle. Il fantasy d’avventura diretto da Stephen Gaghan è stato un fiasco cocente, e di seguito analizzeremo le ragioni. Tuttavia, 5 anni dopo, il film targato Universal è disponibile su Netflix e sta inaspettatamente dominando le classifiche di streaming globali!
Dolittle ha l’atmosfera di un film Disney e include un cast di veterani di Hollywood di altissimo livello, tra cui Antonio Banderas, Jim Broadbent e Michael Sheen. Al box office, però, ha avuto un destino molto diverso da quello che ci si aspetterebbe da un film per famiglie ad alto budget. Stroncato dalla critica e snobbato dal pubblico (ha incassato poco più di 250 milioni di dollari in tutto il mondo, a fronte di un budget stimato tra 175 e 200 milioni), il primo film post-MCU di Downey è stato una vera e propria delusione… almeno fino a quando non è approdato sulla piattaforma colosso dello streaming.
Dolittle, il flop con Robert Downey Jr. torna in streaming dopo il flop al botteghino
Come si accennava, Robert Downey Jr. sembrava intoccabile dopo Avengers: Endgame, ma l’estremo sacrificio di Iron Man nulla ha potuto contro l’impatto disastroso di Dolittle. Il film è basato sul personaggio di John Dolittle, il veterinario in grado di parlare con gli animali nato dalla penna di Hugh Lofting e già portato sullo schermo da Eddie Murphy nella nota commedia Il dottor Dolittle (1988).
Neanche i fan più fedeli hanno potuto assolvere il loro idolo di fronte all’umorismo puerile e stantio e alla trama confusa di Dolittle. Lascia ancor più perplessi la caratura del cast che dà voce agli animali e che vanta nomi blasonati come Emma Thompson, Octavia Spencer, Ralph Fiennes, Rami Malek e Tom Holland. Nonostante le promettenti premesse, la stampa, furiosa, stroncò il film senza mezzi termini. L’Irish Times affermò che quella “nullità” di film non era solo peggiore di un brutto film, ma rappresentava anche il punto più basso della carriera di ciascuno dei divi coinvolti.
Eppure, lo spettacolare fallimento di Dolittle potrebbe essere acqua passata. Non è un caso che il film sia approdato su Netflix proprio ora (è in catalogo dal 29 luglio). Con il recente successo di I Fantastici 4: Gli Inizi e la curiosità crescente attorno a Avengers: Doomsday, Robert Downey Jr. è ancora una volta sotto ai riflettori. Anche la recente assenza della Marvel dal Comic-Con di San Diego ha destato scalpore ed è diventata tema di fervide discussioni. Considerando che Doomsday è attualmente in fase di riprese a Londra e che il Dottor Destino di Downey sarà il villain principale, si può intuire perché, improvvisamente, il suo film non-MCU abbia suscitato entusiasmo tra il pubblico.
Dolittle è stato il primo passo verso Dottor Destino?
Con la Marvel, Robert Downey Jr. ha raggiunto uno status così elevato che nessun ruolo diverso da Tony Stark sembrava più avere importanza per il pubblico. Dolittle è stato un esperimento fallito, ma se fosse proprio da lì che ha avuto inizio il suo viaggio del divo verso il Dottor Destino? Il flop potrebbe aver rappresentato un primo sprone, per l’attore, a non voltare definitivamente le spalle al MCU.
Dopo Dolittle, Downey ha recitato The Sympathizer, ambiziosa serie A24 di Park Chan-wook, ed è apparso nella docu-serie di Max Downey’s Dream Cars: entrambi progetti che non hanno lasciato traccia. Solo quando ha recitato in Oppenheimer di Christopher Nolan, in un ruolo molto lontano dalla sua immagine di martire in Endgame, il suo talento ha risuonato a livello globale. La performance nei panni dell’ambiguo Lewis Strauss è valsa al divo una valanga di Premi, tra cui l’Oscar, e la Marvel non ha perso tempo a scritturarlo per il ruolo del cattivo più pericoloso del Multiverso.
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