Toscana

il crossodromo di Ponte alla Chiassa non riapre


Nessuna delle proposte, anche se valide da un punto di vista formale, potrà essere attuata. E dunque il crossodromo di Ponte alla Chiassa, almeno per il prossimo futuro, rimarrà come si trova adesso: chiuso. È quanto rende noto l’amministrazione comunale di Arezzo con una nota stampa inviata al termine della procedura che ha visto una commissione tecnica al lavoro per valutare le proposte  di riqualificazione, riapertura e gestione dell’impianto.

Come noto, negli scorsi mesi, l’assessorato allo sport del Comune di Arezzo aveva promosso il bando con il quale veniva aperto il percorso di avviso pubblico utile a raccogliere manifestazioni di interesse. Due le proposte – con relativi progetti – pervenute. “In relazione allo stato del luogo e alle attività sportive proposte – si legge nella nota del Comune – la commissione tecnica ha evidenziato criticità relative a quella delle due che ha ottenuto il maggior punteggio, fermo restando che le stesse criticità, anche se leggermente attenuate da uno sfruttamento meno intensivo, sono presenti anche nella seconda delle proposte. In particolare, sono risultati problematici gli aspetti legati alle modifiche strutturali dell’attuale tracciato mediante movimento terra visti i vincoli gravanti sull’area, l’utilizzo intensivo di veicoli a motore tali da configurare una attività costante nei giorni della settimana e intensiva nei fine settimana, l’eventuale incidenza di ulteriori oneri connessi agli interventi di mitigazione ambientale”.

Nel corso dei mesi passati non erano mancate neppure le rimostranze da parte dei residenti della zona che, in più di un’occasione, avevano manifestato la loro contrarietà alla riapertura di questo spazio nella sua veste originaria. Le perplessità riguardavano l’impatto – acustico, ambientale, logistico e sociale – di questa tipologia di impianto che, una volta rimesso a regime, avrebbe portato con sé. In molti avevano sì auspicato una riqualificazione dell’area ma con una destinazione d’uso differente da quella del crossodromo.

“L’intento dell’amministrazione comunale – si legge ancora nella nota – è sempre stato quello di raccogliere proposte per ridare vita a un’area sportiva di quasi 30mila metri quadrati attualmente inutilizzata, entro la quale non sono realizzabili strutture o manufatti a carattere permanente vista la pericolosità idraulica elevata. Pertanto restano poche le attività sportive realizzabili, che devono tenere conto, tra le altre, delle normative vigenti in materia ambientale. Purtroppo i progetti presentati, pur essendo validi dal punto di vista formale e sportivo, presentano entrambi una serie di criticità che rendono praticamente impossibile ipotizzare una loro concreta realizzazione. Per questa serie di motivi è stato ritenuto opportuno concludere la procedura senza il riconoscimento dell’interesse pubblico”.


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