Il controllo della merce che transita in porto spetta ad altri
Nella accesa discussione intorno al caso del carico di armamenti, diretti a Israele, che sarebbero transitati dal porto di Ravenna il 30 giugno a bordo della nave Zim New Zealand, alla fine interviene anche l’Autorità Portuale di Ravenna. Tutto è partito dalla denuncia in Parlamento di Avs, raccolta poi dal Pd, che ha portato il sindaco Alessandro Barattoni a chiedere chiarimenti direttamente al ministro Matteo Salvini. La risposta giunta dal Ministero ha poi sottolineato che “la gestione e il controllo delle attività portuali sono di competenza dell’Autorità di sistema portuale e degli organi preposti”.
Mercoledì pomeriggio, tuttavia, anche l’ente portuale di Ravenna interviene per una puntualizzazione: “L’Autorità di Sistema Portuale ha la prevalente funzione di gestire i beni ed i servizi portuali, esercitando attività di indirizzo, pianificazione, coordinamento, promozione e controllo delle operazioni portuali e delle iniziative commerciali e industriali che si svolgono all’interno dell’area portuale.
La specifica attività di controllo sulla natura della merce che transita nel porto è, invece, demandata ad altri soggetti che la esercitano nel rispetto di quanto previsto dalla normativa vigente”. Tra le norme vi è anche la legge 185/1990 relativamente alle spedizioni di armi dall’Italia o destinate all’Italia. “Con riguardo a tali procedure, l’Autorità di Sistema Portuale non riceve alcuna informazione nè preventiva né successiva”.
Il progetto Undersec
Autorità Portuale prende poi posizione sul progetto Undersec, in merito al quale il sindaco Barattoni ha scritto al ministro chiedendo “di terminare la collaborazione con un Ministero (quello israeliano, ndr) che, mentre lavora con le istituzioni europee, si macchia ogni giorno di crimini verso persone innocenti”. Su Undersec, l’ente portuale precisa di parteciparvi insieme “ad altri 22 soggetti appartenenti a 11 diversi Paesi (Italia, Germania, Croazia, Bulgaria, Grecia, Cipro, Spagna, Lussemburgo, Portogallo, Romania e Israele). Coordinatore del progetto è la tedesca Fraunhofer, organizzazione che raccoglie 76 istituti nell’ambito della scienza applicata”.
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L’obiettivo di Undersec “è lo sviluppo di un sistema prototipale avanzato per migliorare la sicurezza subacquea delle infrastrutture portuali garantendo la sicurezza di imprese, lavoratori e cittadini – prosegue Autorità Portuale – La fine del progetto è prevista il 30 settembre 2026 ed alla data attuale è stata completata oltre metà delle attività previste. Il progetto ha recentemente superato senza alcun rilievo l’Interim Review da parte dei consulenti indipendenti della Commissione Ue. Le attività affidate all’Autorità di Sistema Portuale nell’ambito dell’iniziativa riguardano lo sviluppo di sistemi digitali in grado di simulare la rilevazione e la successiva risposta ad eventi significativi nel campo della sicurezza subacquea; per tali attività, l’Autorità dispone di un budget di 100.000 euro (pari all’1,6% del budget complessivo del progetto) interamente finanziato dal programma Horizon Europe”.
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“L’iniziativa non ha alcuna finalità di produzione di armamenti o strumenti bellici. Nel doveroso rispetto degli impegni contrattuali, amministrativi e finanziari già assunti con la sottoscrizione del Grant Agreement, l’Autorità di Sistema Portuale, salvo diverse direttive che dovessero sopraggiungere da parte delle competenti istituzioni europee e/o nazionali, è tenuta a proseguire nel completamento del progetto, garantendo comunque l’attivazione di tutte le misure atte a vigilare sull’iniziativa nonché a massimizzare la sicurezza del porto”, continua l’ente portuale. “La cyber security degli ambiti di competenza dell’Autorità di Sistema Portuale di Ravenna non è affidata ad alcuna società israeliana e le attività prevalenti sono svolte attraverso Convenzioni e Accordi Quadro stipulati, come previsto per le Pubbliche Amministrazioni, tramite le piattaforme di acquisto regionali e statali, nel rispetto delle leggi vigenti e in piena trasparenza”, conclude la nota di Autorità Portuale.
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