Lazio

il consiglio di stato bacchetta Roma Capitale per la proroga del 2023

Un colpo di scena scuote il Campidoglio e la sua partecipata Atac. Il Consiglio di Stato, con una sentenza destinata a lasciare il segno, ha accolto il ricorso dell’Antitrust contro la proroga dell’affidamento diretto del servizio di trasporto pubblico locale, gettando ombre sul futuro della mobilità romana.

La sentenza che cambia le carte in tavola

La decisione, contenuta nella sentenza n. 803 pubblicata il 2 febbraio 2025, annulla la delibera comunale del 31 marzo 2023 con cui il Comune aveva esteso l’affidamento ad Atac fino al 31 dicembre dello stesso anno.

Seppure quella proroga sia ormai scaduta, la pronuncia dei giudici ha un peso enorme: potrebbe costringere il Campidoglio a rivedere radicalmente la gestione del trasporto pubblico, mettendo il servizio a gara anziché continuare con affidamenti diretti.

Il Comune di Roma non si aspettava una simile batosta. In passato, infatti, i giudici avevano più volte respinto i ricorsi dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm), lasciando in piedi la gestione diretta del servizio da parte di Atac. Ma questa volta il verdetto ha preso una direzione diversa.

Perché l’Antitrust ha vinto?

Il nodo della questione è tecnico, ma con conseguenze politiche e amministrative dirompenti. L’Agcm ha impugnato la quarta proroga “in emergenza” concessa ad Atac, contestando la mancanza di una reale base normativa per giustificarla. Inizialmente, il Tar del Lazio aveva dichiarato il ricorso improcedibile perché, al momento della sentenza di primo grado (14 febbraio 2024), la proroga era già scaduta.

Ma l’Antitrust non si è fermata. Il suo obiettivo era chiaro: impedire che il Comune di Roma continui a eludere la concorrenza attraverso un meccanismo di mini-proroghe a catena , che di fatto mantenevano il servizio fuori dal mercato senza una gara pubblica.

I giudici del Consiglio di Stato hanno dato ragione all’Autorità, sottolineando che un sistema di proroghe continua renderebbe impossibile contestare in tempo utile decisioni potenzialmente illegittime.

Un monitoraggio per il futuro di Atac

Il Consiglio di Stato ha bacchettato il Campidoglio, evidenziando che l’amministrazione non ha mai spiegato in modo convincente quali sarebbero le difficoltà insormontabili che impediscono di bandire una gara pubblica invece di affidare il servizio direttamente ad Atac.

Il verdetto non cancella immediatamente l’attuale affidamento in house, ma rappresenta un segnale forte: il Comune dovrà dimostrare di avere valide motivazioni per eventuali futuri rinnovi, altrimenti il ​​rischio di nuovi stop giudiziari sarà altissimo.

La palla ora passa al Campidoglio, che dovrà decidere se insistere con la gestione diretta o finalmente aprire alla concorrenza.


Sostieni Abitarearoma è importante! ↙

Le foto presenti su abitarearoma.it sono state in parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione che le rimuoverà.

Scrivi un commento


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »