il Comune ingaggia consulenti per tutelarsi
Il Comune di Venezia si cautela nell’inchiesta sulla tragedia dell’autobus avvenuta a Mestre il 3 ottobre scorso. Per far fronte ad eventuali problemi di responsabilità, l’amministrazione di Ca’ Farsetti ha deciso di incaricare propri consulenti – un avvocato e un perito tecnico – di seguire da vicino le fasi dell’indagine della Procura. Ne ha dato notizia l’Ansa.
Il Comune potrebbe – in linea teorica – essere chiamato a risarcire i danneggiati e i familiari delle vittime qualora venissero alla luce eventuali responsabilità in merito alla sicurezza della strada e del cavalcavia superiore di Mestre, di proprietà del Comune. Per far fronte a questa situazione, il Consiglio Comunale ha stanziato 65.000 euro attraverso due distinte delibere per coprire le spese legali e le attività forensi.
L’inchiesta, intanto, procede e vede indagati tre funzionari comunali e l’amministratore delegato de ‘La Linea’, la società proprietaria dell’autobus elettrico coinvolto nel tragico incidente. La decisione del comune di stanziare fondi per le spese legali e forensi sottolinea la volontà di cautelarsi nei confronti di conseguenze che potrebbero avere numerosi e sostanziosi risarcimenti.
La conclusione delle indagini, prevista tra fine gennaio e inizio febbraio, dipende dalle relazioni finali delle perizie commissionate dalla Procura.
Tali perizie riguardano vari aspetti, tra cui la struttura del cavalcavia, il sistema di sterzo dell’autobus, la sua scatola nera, e l’autopsia eseguita sull’autista, Alberto Rizzotto, che ha anch’egli tragicamente perso la vita nello schianto.
Il Comune di Venezia sta dunque adottando misure per non arrivare in modo sprovveduto alla conclusione dell’esame delle responsabilità dello sfortunato evento che non ha precedenti per gravità.
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