Marche

il Comune di Ancona ora deve restituire 95mila euro

ANCONA Una cosa è certa: di tempo ce n’è voluto, forse troppo. Eppure, dopo 10 anni di carte bollate, è finalmente arrivato ad una conclusione il contenzioso tra il Comune di Ancona e la società Autostar. Facendo seguito al pronunciamento del Tar Marche di fine 2024, l’Ente è dovuto ricorrere allo strumento del debito fuori bilancio per liquidare i 98mila euro che la giustizia amministrativa l’ha condannato a risarcire alla controparte. Di fatto, la restituzione di buona parte degli oneri di urbanizzazione che Autostar aveva versato a Palazzo del Popolo per dei lavori di frazionamento di uno stabile sito in via I Maggio, alla Baraccola.

La ricostruzione

Seguendo la ricostruzione fornita dagli uffici dell’amministrazione comunale, il punto di partenza va fissato nell’aprile 2014. In tale data, infatti, Autostar impugnò la richiesta di versamento di 148mila euro che era giunta nel 2010 dal Comune di Ancona in riferimento alla regolarizzazione dell’uso e al frazionamento di una unità immobiliare, quella di via I Maggio. Cifra regolarmente versata dalla società, che poi ne ha preteso la restituzione – se non totale, almeno parziale. Richieste, puntualmente rigettate dal Comune, che ponevano come base la destinazione d’uso del locale stesso. In particolare, Autostar chiedeva di poterlo frazionare per farne due spazi commerciali distinti.

Peccato che quella struttura, costruita negli anni ‘70, fosse stata registrata come sito produttivo, quindi con destinazione d’uso industriale, e che quindi fosse necessaria una variante – con corrispondente versamento degli oneri di urbanizzazione. Il Piano regolatore di Ancona prevede però che i cambi di destinazione d’uso avvenuti legittimamente (ma senza titoli abilitativi) prima dell’entrata in vigore del Piano stesso, nel 1988, possano considerarsi acquisiti, aggiungendo che nel caso della richiesta di esecuzione di opere edilizie su tali stabili, allora fosse dovuto il pagamento dei contributi – comunque soltanto per la parte interessata dal frazionamento.

Il Tar, in buona sostanza, ha rigettato la richiesta di Autostar di vedersi stralciato il conto degli oneri ma ha ritenuto ammissibile il ricalcolo, rilevando un difetto nella modalità con cui si era arrivati alla cifra di 148mila euro. Che, dunque, è stata portata a 59mila euro, col Comune obbligato a restituire 85mila euro. Nella sentenza non si faceva alcun riferimento agli interessi maturati negli oltre 10 anni di contenzioso e Autostar, di contro, ne pretendeva il pagamento per ulteriori 14mila euro. Alla fine, in ogni caso, le parti sono arrivate ad un accordo. L’amministrazione verserà 12mila euro di interessi e il conto salirà a 98mila euro, da saldare entro il 30 maggio 2025.




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