Il cimitero di Murta e il roseto rivivono grazie ai volontari
Genova. Recuperato e riqualificato grazie a un gruppo di volontari, ora il piccolo cimitero di Murta e il suo roseto tornano disponibili per il pubblico e sono al centro di una mostra visitabile a Palazzo Tursi sino al 14 settembre.
Il gioiello del patrimonio storico genovese è stato preso in carico da Quellicheatrastacistannobene APS, che sabato scorso, con una piccola cerimonia a cui ha partecipato l’assessora al Sociale del Comune di Genova Cristina Lodi, ha voluto festeggiare il 190esimo anniversario dall’apertura del camposanto, intorno al quale ruota il progetto “La via delle rose” per la riqualificazione del territorio di Trasta e Murta nel nome della storia, della natura e della bellezza.
Il progetto come detto prevede anche una mostra fotografica allestita nell’atrio di Palazzo Tursi. Gli scatti di Stefania Perrone raccontano un territorio della Val Polcevera che grazie alle rose ha avviato la sua rinascita, e la storia di un gruppo di amici che hanno creduto nei loro sogni.
Le foto raccontano le attività che gravitano attorno alle rose: le visite guidate, i pomeriggi alle Scuderie di Villa Paola, gli eventi all’ora del té impreziositi da eleganti tavole imbandite con tazze di porcellana su cui si servono le ricette della tradizione.
La mostra, dicono gli organizzatori, vuole essere un invito a visitare il Roseto di Murta – Giuseppe Maria Rissone, percorrendo “La Via delle rose” che da Trasta sale a Murta perché, dopo anni di abbandono, il campo santo è stato recuperato dal lavoro dei volontari, e oggi lo conservano per aprirlo ai visitatori in occasioni speciali, raccontandone la storia e illustrando la collezione botanica di Rose chinensis, custodita nel cimitero: 80 varietà che rendono unico in Italia questo giardino, un vero e proprio percorso nella storia della rosa dalla fine del 1700 a oggi.
“Per me questo è un luogo del cuore che va sostenuto – spiega l’assessora Cristina Lodi – rappresenta un esempio concreto di come la cura e la passione di una comunità possano restituire vita e bellezza a spazi dimenticati. Il Cimitero di Murta ha anche permesso il collegamento con il quartiere di Trasta, fortemente colpito dalla cantierizzazione e il suo roseto è l’esempio di come grazie al lavoro instancabile dei volontari si possano fare grandi cose. È una rinascita che ci ricorda quanto sia importante valorizzare le radici della nostra città e trasformarle in opportunità di crescita culturale e sociale per tutti i cittadini. Per questo ritengo fondamentale sostenere iniziative come La Via delle rose, che intrecciano natura, storia e solidarietà, creando un patrimonio comune da tramandare alle generazioni future”