Il centro destra si spacca sul pane e olio ai bambini, Fdi: “Misura discriminatoria”
La vicenda del pane e olio rischia di lasciare strascichi nel centro destra aretino. Il provvedimento del comune di Montevarchi, che si rifà a un regolamento del 2017 e che in questi giorni è stato riattivato per alcune famiglie morose, stabilisce che i bambini i cui genitori non hanno pagato la retta della mensa scolastica riceveranno un pasto diverso costituito da pane e olio. Una modalità che pare essersi resa efficace per recuperare i denari da parte dell’amministrazione comunale, ma che sicuramente ha messo in atto una discriminazione tra chi non ha colpe, cioè i bambini.
Per questa vicenda la sindaca di Montevarchi Silvia Chiassai Martini (nella foto di copertina) è salita alla ribalta fin nelle cronache nazionali e proprio in diretta su Mattino 5 ha annunciato che, visti i risultati ottenuti, il provvedimento era stato ritirato, i bambini avrebbero di nuovo mangiato le stesse pietanze, e che avrebbe incontrato i genitori dei pochi rimasti tra i morosi per capire se ci fossero situazioni di difficoltà.
Mentre la Lega ha difeso l’operato di Chiassai e ha continuato a sostenerla, ieri sera si è registrato un deciso cambio di passo di Fratelli d’Italia che, ricordiamolo, ha anche un assessore nella giunta di Montevarchi.
Il coordinamento provinciale di Fdi, guidato in questo periodo dal commissario Simona Petrucci, ha dichiarato che la misura si è rivelata “oggettivamente discriminatoria nei confronti dei bambini” aggiungendo poi “Il bambino non ha colpe e non deve pagare. Bene, quindi, la revoca del provvedimento e la ricerca di soluzioni che non penalizzino, in alcun modo, i bambini. Politicamente come Fratelli d’Italia auspichiamo che certe iniziative così rilevanti e impattanti a livello di opinione pubblica siano discusse preventivamente con la coalizione onde evitare ripercussioni negative su tutto il centro destra e su quell’area civica che si dovrebbe rappresentare con maggiore moderazione e responsabilità amministrativa”.
Di tutt’altro tenore, poche ore prima, le dichiarazioni della Lega arrivate dagli onorevoli Andrea Barabottti e Tiziana Nisini che si sono scagliati contro le prese di posizione che sono arrivate dal Pd: “La verità è che il Comune di Montevarchi applica un regolamento in vigore da otto anni, che non prevede alcuna discriminazione nei confronti dei bambini, ma piuttosto garantisce un giusto equilibrio tra il rispetto delle regole e il sostegno a chi è davvero in difficoltà, permettendone l’esenzione. Come ha chiarito la sindaca Chiassai Martini, il regolamento evita che chi paga sia penalizzato rispetto a chi, pur potendo farlo, non paga. Alle famiglie è stato concesso un mese per regolarizzare la propria posizione e, solo dopo ripetuti solleciti, si è proceduto a introdurre un pasto alternativo, stabilito da una dietista. Grazie a questo sistema, il debito insoluto è stato ridotto da 85.000 a 6.000 euro, dimostrando che molti morosi avevano piena capacità di pagare”, aggiungono Barabotti e Nisini. “La sinistra, che in molti comuni dove governa applica regolamenti simili, se vuole proporre alternative lo faccia con serietà, anziché limitarsi a polemiche sterili. Se invece la Regione intende finanziare le mense scolastiche per tutte le famiglie toscane, lo faccia, assumendosene il merito”, concludono i deputati della Lega.
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