Lazio

il Centro Culturale Lepetit incontra l’Intelligenza Artificiale

L’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” propose tre anni fa al Centro Culturale Lepetit un coinvolgimento nel progetto Digital Life Learning. Si trattava in ultima analisi di promuovere una vita più socialmente inclusiva per la terza età. Il progetto, finanziato dall’Unione Europea, punta a migliorare le competenze digitali delle persone tra i 65 e i 74 anni, in pratica formando su questa materia studenti universitari, che a loro volta possono così formare i cittadini più anziani sulle tematiche del mondo digitale.

Cinquanta persone risposero entusiasticamente alle sollecitazioni di Francesca Dragotto e Gianluca Mattarocci – docenti– e Alma Orazi, i tre referenti dell’università. Ne nacque una collaborazione stretta e proficua. I docenti, in particolare, intervennero per discutere nella sede del Centro Culturale Lepetit su un tema portato sempre più all’attenzione del pubblico dalla televisione e dalla stampa: l’intelligenza artificiale (IA).

L’incontro, condotto dalla Prof. Dragotto, mise in luce come l’avvento e la rapida diffusione dell’IA, se da un lato genera nuove potenzialità di sviluppo, dall’altro richiede particolare attenzione, ad esempio in relazione ad alcune criticità che si possono generare sul piano socio-economico: abnorme sviluppo di informazioni false; impatto sulla riservatezza; rischio di perdita di controllo sull’operare dei sistemi di IA, con potere decisionale che aumenta in mano ai gestori di IA a discapito degli utilizzatori, se non addirittura trasferimento di potere decisionale agli algoritmi stessi; mansioni di lavoratori rapidamente sostituite con servizi di IA, e quindi problemi occupazionali che richiedono efficaci politiche magari mirate a riconvertire la forza lavoro, comunque capaci di governare il progredire vorticoso dell’innovazione e al contempo garantire il diritto costituzionale al lavoro di tutti i cittadini. In questo quadro, preziosi furono gli stimoli della Prof. Dragotto a beneficio degli intervenuti.

L’impegno della docente – e poi dei suoi collaboratori (cfr. “Come avvicinarsi all’intelligenza artificiale”, abitarearoma 12 Aprile 2025) – per offrire una informazione e favorire un apprendimento su questo tema che siano ben equilibrati è risultato validissimo, portando il Centro Culturale a partecipare quest’anno a un laboratorio congiunto dell’Università di Tor Vergata e del Politecnico di Torino, un’iniziativa che si colloca nell’ambito del progetto E-MIMIC (Empowering Multilingual Inclusive Communication) e punta a promuovere un approccio socialmente inclusivo nella comunicazione basata sull’IA.

E-MIMIC è un progetto di ricerca classificato come di rilevante interesse nazionale ed è finanziato nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), quindi a valere su fondi dell’Unione Europea. Il 16 e 17 Ottobre 2025 si è tenuto il convegno conclusivo, con relazioni delle due università e di istituti di ricerca non statali, e con uno spazio finale riservato a due “testimonianze”, una di un istituto d’istruzione superiore di Alatri e l’altra, conclusiva, del Centro Culturale Lepetit con una relazione del Presidente Giorgio Grillo. Diversi iscritti al Centro Culturale Lepetit e all’Associazione L’Incontro, molto attiva presso il centro culturale, hanno partecipato ai due giorni di presentazioni e dibattiti.

Le presentazioni hanno messo in luce alcuni principali aspetti tecnici che caratterizzano l’approntamento ed il funzionamento di un sistema di IA: il reperimento dei dati linguistici di base, l’“addestramento” del sistema per far fronte alla variegata domanda degli utilizzatori, la validazione del suo operare, l’ulteriore suo sviluppo sulla base delle esperienze via via acquisite.

Come è emerso dalle relazioni, il lavoro di ricerca è stato caratterizzato da una forte sinergia tra competenze linguistiche (Facoltà di Lettere di Tor Vergata) ed informatiche (Politecnico di Torino) ed in generale da multidisciplinarietà. Al centro dell’attenzione è stata posta la connessione tra la parola e i convincimenti dai quali l’esprimersi di ognuno scaturisce, e viceversa.

È stato sottolineato come uno stereotipo non solo rifletta una determinata visione delle cose, ma con il suo uso ripetuto finisca per rafforzare e perpetuare una tale visione, magari non socialmente condivisibile (come ad es. nell’espressione “le infermiere e i dottori sono convocati …”, la quale potrebbe suggerire che il secondo ruolo sia appannaggio del genere maschile, con il genere femminile confinato al primo).

È stato quindi presentato anche un fiore all’occhiello di E-MIMIC: “Inclusively”, uno strumento informatico basato su IA, con il quale si può anche intervenire su un testo per renderlo più inclusivo attraverso opportune correzioni (ad es. “i docenti sono impegnati …” potrebbe venire corretto in “tutto il corpo docente è impegnato …”). Al momento, “Inclusively” è attrezzato per essere di aiuto, in particolare, soprattutto alla Pubblica Amministrazione ma non solo. In prospettiva si prefigurano possibili allargamenti e approfondimenti con riferimento a specifici settori di particolare interesse.

Un aspetto di carattere generale particolarmente delicato che è stato sottolineato durante il convegno di Ottobre è l’importanza di utilizzare l’IA come supporto per il proprio sapere e giudizio critico, sottraendosi alla suggestione di una sorta di potere quasi magico eventualmente attribuito a un dato sistema di IA.

A tale riguardo sono stati anche menzionati casi di un utilizzo poco consapevole dell’IA, come ad esempio per instaurare una relazione affettiva, talvolta supposta reale ed invece del tutto virtuale. Anche il desiderio di poter dialogare con un parente deceduto come quando lo stesso era in vita è stato menzionato in relazione a un possibile uso dell’IA che appare estremo: in effetti, sono stati sviluppati algoritmi in risposta a una tale esigenza, e c’è chi ha ritenuto di utilizzarli e di veder così realizzato il proprio desiderio.

Al di là dei casi limite, i due giorni del convegno certamente sono serviti a chi vi ha partecipato per acquisire alcune conoscenze fondamentali sull’IA. Ognuno potrà poi far tesoro secondo la propria sensibilità degli importanti messaggi veicolati con le conoscenze trasmesse dai docenti.

Con la partecipazione al convegno di Ottobre, il Centro Culturale Lepetit e l’Associazione L’Incontro hanno portato così a termine un percorso iniziato tre anni fa, ma, visto l’aumentare del numero degli iscritti attenti alla tematica dell’IA, si può guardare a ciò che è stato fatto come ad una prima fase di un avanzamento culturale destinato a continuare con ulteriori proficui sviluppi, auspicabilmente ancora sotto la guida dei valenti esperti di cui sopra.

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