Marche

il cellulare in cella e i contatti albanesi per evadere il giorno della laurea


CORINALDO Potrebbe essere fuggito in Est Europa Andrea Cavallari, il 26enne condannato in via definitiva per la strage di Corinaldo. Il componente della banda dello spray, che deve scontare 11 anni e 10 mesi, aveva ottenuto un permesso per laurearsi il 3 luglio. E’ sparito nel nulla da una settimana. Forse ha avuto accesso a uno o più telefoni sia dentro che fuori dal carcere. Ipotesi al vaglio degli inquirenti. L’attenzione si sta concentrando sull’ambiente carcerario dove il giovane di Bomporto, nel Modenese, sembra aver pianificato la fuga.

I sospetti

Il passare dei giorni ha portato la procura a ritenere che tutto fosse programmato da tempo. Indaga per favoreggiamento, ancora a carico di ignoti, mentre l’evasione è contestata al fuggitivo. Si cercano i complici. Andrea Cavallari da circa un anno era stato spostato dalla sezione riservata agli studenti universitari del penitenziario della Dozza di Bologna, ritenuta la più tranquilla, all’area del carcere duro dove si trovano i detenuti che devono scontare pene per reati gravi. Qui si trovano alcuni condannati albanesi. Gli accertamenti sono in corso per capire se il ragazzo possa aver avuto accesso a un cellulare, seppur vietato, servito a programmare l’evasione con chi lo attendeva fuori. Da capire, inoltre, se qualche detenuto albanese possa averlo aiutato a varcare il confine. Le ricerche, che in un primo momento si sono concentrate tra Bologna, Modena e Ferrara, sono state estese e un’area di interesse sembra essere l’Est Europa, che potrebbe aver raggiunto in macchina. Verifiche in corso anche per capire se durante il pranzo di laurea il ragazzo abbia avuto a disposizione un telefono. Sotto osservazione tutti i suoi contatti, compresi familiari e amici. L’amico, che ha raggiunto Andrea Cavallari al ristorante, avrebbe dato un passaggio anche alla nonna e al patrigno, secondo quanto dichiarato da quest’ultimo ieri. Non lo conoscevano e non sanno chi sia. Lo stanno cercando perché potrebbe aver avuto un ruolo nella fuga del detenuto.

L’intervento

Secondo il patrigno, il 26enne sembrava felice e quando, in altre circostanze, hanno parlato della strage di Corinaldo, costata la vita a 5 ragazzini e a una mamma, non gli è mai sembrato pentito.

Il caso ieri è approdato in Senato. «La fuga di Cavallari è un fatto gravissimo, inaccettabile, che mina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nella giustizia – l’intervento di Marco Croatti, M5S – che ha provocato una comprensibile ondata di rabbia e indignazione e solleva interrogativi profondi sull’efficacia e sulla coerenza del sistema di sorveglianza. Ci aspettiamo una reazione veemente dello Stato. Pretendiamo che Cavallari sia riconsegnato alla giustizia quanto prima e paghi anche questo ennesimo sfregio alla memoria delle vittime di Corinaldo».

Cinque adolescenti e una giovane mamma sono morti l’8 dicembre 2018 nella calca, per il caos generato dopo che Cavallari e gli altri componenti della banda hanno azionato lo spray al peperoncino per derubare i presenti. Hanno scatenato il panico in un locale troppo affollato e con gravi carenze sul versante della sicurezza.




Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »