Il Castello delle Cerimonie non è ancora stato chiuso
Il Castello delle Cerimonie continuerà a rimanere aperto e operativo (almeno) fino al 29 gennaio 2026, ha deciso il Tar della Campania.

Il calendario indica febbraio 2024. La Sonrisa, noto ai più come il Castello delle Cerimonie nonché epicentro del regno dei Polese, viene confiscata per abuso edilizio. La lista degli abusi si allunga dagli anni ’70. Nei mesi a venire seguono nuove indagini per pizzo alla Camorra, ed eventualmente prende corpo la sentenza dello sgombero.
I gran galà vanno avanti, però, e Imma e Matteo Polese continuano ad apparire sul piccolo schermo – repliche comprese – come se niente fosse. Alla fine dell’anno – siamo a dicembre 2024 – il comune decide di staccare definitivamente la spina, e pare addirittura che il destino della struttura sia di essere abbattuta. A luglio 2025 il nuovo capitolo: il Castello potrà continuare a operare fino al 29 gennaio 2026.
Rinvio per la confisca: cos’è successo?
Il TAR della Campania, dicevamo, ha rinviato al 29 gennaio 2026 la decisione definitiva sulla confisca del Grand Hotel La Sonrisa, consentendo alla famiglia Polese di continuare a gestire la struttura fino ad allora. La confisca era stata disposta in via definitiva per lottizzazione abusiva, ma è stata nuovamente sospesa in attesa di nuove prove tecniche (due consulenze – urbanistica e geologica – oltre a documenti e video) che i legali dei Polese hanno presentato per dimostrare l’assenza di danni ambientali o trasformazioni sostanziali del territorio.
In altre parole: scure a mezz’aria fino a quanto le autorità competenti non avranno finito di esaminare le valutazioni legali e tecniche. Vale però ricordare che sono in campo anche procedimenti in sede penale per l’incidente di esecuzione e un appello in corso alla Corte di Appello di Roma, dove Concetta Polese ha chiesto la revoca della confisca.
La sindaca di Sant’Antonio Abate, Ilaria Abagnale, ha ricordato che si tratta di un provvedimento da rispettare e ha sottolineato che si tratta di dare ai giudici tempo per valutare l’iter amministrativo con “trasparenza e condivisione istituzionale”. Nel frattempo, come avrete intuito, la struttura è da considerarsi operativa: matrimoni, cantanti neomelodici di dubbia fama, colombe lanciate in volo – nel regno dei Polese la festa continua.
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