Società

Il cammino dei Beati in Sardegna: a piedi nella natura intatta tra storia e spiritualità

Luca Porcu per Noi Camminiamo in Sardegna 2025

Luca Porcu per Noi Camminiamo in Sardegna 2025

A Galtellì, il paese di Canne al Vento

Paese di 2.480 abitanti, Galtellì conta cinque chiese in soli cento metri quadrati e molte altre sparse sul resto del territorio. Nella piazza principale si trovano due delle chiese più importanti, quella del Santissimo Crocifisso e quella di Santa Croce. Nella prima è custodita la statua lignea del Cristo di Nicodemo che, secondo una leggenda, approdò sulla spiaggia di Orosei all’inizio del XV secolo dentro una cassa. Si racconta che tra il 1612 e il 1667 la statua abbia sudato sangue e compiuto diversi miracoli, diventando così meta di pellegrinaggi da tutta la Sardegna. Durante la Settimana Santa le confraternite di Santa Croce e di Sas Animas attraversano le strade di Galtellì eseguendo canti e riti liturgici e dal 30 aprile al 3 maggio si svolgono le celebrazioni in onore del Crocifisso, durante le quali le funzioni religiose si fondono con quelle laiche, tra folklore e spettacoli.

Ci rechiamo poi nell’ex cattedrale di San Pietro, antica sede vescovile. Ci accoglie un gruppo di Cantores, custodi di una tradizione secolare, i canti sacri popolari da sempre tramandati esclusivamente per via orale. Ci sediamo sulle panche della chiesa e, osservando gli affreschi bizantini del XII secolo, li ascoltiamo. I Cantores si dispongono in cerchio, rivolti verso l’interno, l’effetto sonoro è sorprendente e staremmo ad ascoltarli per ore.

Luca Porcu per Noi Camminiamo in Sardegna 2025

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A piedi nella natura della Barbagia

Dopo aver respirato l’anima del borgo, il giorno seguente ci mettiamo in cammino verso un’altra dimensione della Sardegna. Dedichiamo la giornata alla nostra tappa del Cammino dei Beati – è la prima delle cinque che compongono il cammino. Saliamo al Monte Tuttavista – e non è certo un caso che si chiami così – godendoci un orizzonte che si apre sempre di più sul paesaggio che, come quasi ovunque in Sardegna, è poco urbanizzato. Qui l’uomo sembra non essersi voluto imporre sulla natura, ma piuttosto sembra aver scelto di mantenere un dialogo con essa. La nostra guida mi mostra le cime che si vedono intorno: il panorama si estende dalla Barbagia fino al Golfo di Orosei e dalle sponde del Cedrino fino al Supramonte. A differenza di altri monti, il Tuttavista ha la particolarità di essere molto verde. Sulla cima si trova un crocifisso alto dodici metri, riproduzione di quello venerato nel borgo. Prima di raggiungerla si può fare una breve deviazione verso l’arco di roccia di Sa Preta Istampata, un monumento naturale con uno scorcio bellissimo. Una volta arrivati in vetta, inizia la discesa verso Orosei, godendo il lento avvicinarsi al blu del mare.


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