Marche

Il bus parte prima, 15 ragazzi restano a piedi. Il disagio all’uscita di scuola

APECCHIO Escono alle 13,25 dai loro istituti scolastici di Città di Castello, ma non trovano il pullman dell’azienda Adriabus di Pesaro e Urbino ad aspettarli, rimanendo così a piedi con i genitori costretti a organizzare frettolosamente tramite il passaparola un trasporto privato di circa 25/40 chilometri per riportare a casa una quindicina di studenti, peraltro minorenni. Subito è scoppiato il caso, con proteste che non si placano neppure con il passare dei giorni. Come è potuto accadere il grave disagio?

La spiegazione

La spiegazione è semplice ma nello stesso tempo sconfina nell’incredibile. E’ noto che per il ponte festivo del Primo maggio alcune regioni hanno chiuso le scuole ed altre no. Tra le prime ci sono le Marche e tra le altre c’è l’Umbria e pertanto l’equazione ad Adriabus non è tornata. Così venerdì scorso gli studenti di Apecchio e Serravalle di Carda, disorientati e arrabbiati, hanno dovuto chiedere l’intervento dei genitori, perché Adriabus aveva anticipato la partenza del pullman da Città di Castello di 30 minuti, come se anche in Umbria le scuole fossero chiuse. Facendo tornare il mezzo ad Apecchio, ovviamente pressoché vuoto.

Apriti cielo, genitori sul piede di guerra che minacciano esposti in Prefettura e in Comune, recandosi anche dai carabinieri e organizzandosi per una denuncia collettiva. E Adriabus? Sul suo sito web l’azienda aveva riportato le variazioni di orari e tra queste anche quelle dal 2 maggio al 3 maggio. Post che ha mandato ancora più in collera quelle mamme e quei babbi non abituati a navigare sul web per acquisire certe informazioni.

«I professori non sapevano nulla – dicono i genitori – e nemmeno l’autista aveva detto niente, altrimenti i nostri ragazzi avrebbero chiesto il permesso di uscire un’ora prima». I genitori vogliono andare fino in fondo a questa brutta storia.




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