Il buco nei conti della sanità dell’Emilia-Romagna è sempre più grande
C’è un problema con i conti della sanità dell’Emilia-Romagna. La questione era emersa già sul finire del secondo mandato di Stefano Bonaccini, ma ad oggi le cose non sembrano andare meglio. Anzi: in una nota stampa, la consigliera e candidata alle ultime elezioni regionali Elena Ugolini scrive che “il buco nel bilancio preconsuntivo del 2024 è di ben 210 milioni di euro”. Il dato è preso da una audizione della Corte dei conti, citata dalla stessa Ugolini nel testo.
La consigliera scrive: “La nostra regione nel 2024 va sotto di 210 milioni con un aumento sostanziale rispetto al 2023, dove il giudizio di parificazione della Corte dei conti del 19 ottobre 2023 aveva evidenziato un disavanzo di 85 milioni di euro”, coperto peraltro con “risorse fortuite ed occasionali”.
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Ugolini lamenta una certa mancanza di chiarezza da parte della giunta guidata da Michele de Pascale, il quale avrebbe tenuto nascosto questo dato in campagna elettorale. Ora, si legge nel testo, “si sceglie ancora la linea del silenzio. La Regione Emilia-Romagna è stata convocata dal ministero dell’Economia per l’aggiornamento della verifica dei conti della spesa sanitaria lo scorso 17 aprile alle ore 10 e non è trapelato nulla”.
La candidata del centrodestra, sconfitta proprio da de Pascale, paragona la situazione dell’Emilia-Romagna con quella del Veneto: “Perché non guardare al Veneto, al quale abbiamo ceduto la prima posizione nella graduatoria Agenas sui Livelli essenziali di assistenza in fatto di sanità? Perché siamo scesi al quarto posto della classifica proprio per problemi legati alla medicina territoriale? Perché il Veneto, a differenza dell’Emilia-Romagna non ha più problemi di liste d’attesa? Perché con questi risultati ha il bilancio in pari e riesce a mettere da parte un tesoretto per aumentare il premio di risultato agli infermieri? Il paragone con questa regione può aiutare perché ha il nostro stesso finanziamento ed ha una popolazione simile alla nostra, per numero ed età media”.
Per Ugolini la giunta regionale riconduce tutti i problemi ai sottofinanziamenti del governo, ma invertire la tendenza di aumento della spesa sanitaria “con interventi sport è impossibile. Occorre una visione d’insieme – conclude – che sappia coniugare qualità dei servizi e sostenibilità economica”.
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