Sport

Il Bologna ad Anfield sogna la notte magica. Italiano: “Noi granitici”

LIVERPOOL — Sessanta passi sessanta, contati – come gli anni che Bologna ha aspettato una sera così – quelli che percorreranno i suoi giocatori dallo spogliatoio, monastico, fino al mitologico campo di Anfield. Sessanta passi nel mito che i muri parlanti ti ricordano ogni metro del percorso, riversandoti addosso tutto il peso della storia tra foto, citazioni e slogan epici. Jorge Valdano definiva “miedo escenico” la paura che incuteva il Bernabeu agli avversari, Anfield ha lo stesso potere. Ci son vari stadi iconici, solo uno è leggendario: è la scritta sulla parete accanto alla porta della stanza degli ospiti. Prima di imboccare il tunnel, un murales ricorda invece ai passanti tutti i successi dei Reds: «Noi però abbiamo vinto il trofeo di Maiorca, oh», sdrammatizza Vincenzo Italiano guardandolo. «Non avremo paura» assicura Lukasz Skorupski, dopo aver assaggiato il campo coi compagni, tutti molto eccitati e affascinati.

Sessanta passi che i ragazzi rossoblù non dimenticheranno mai, i debuttanti per certo e i senatori forse di più pensando che magari quella passeggiata non ricapiterà molte altre volte. La speranza, ovviamente, è che non debbano ricordarseli come cicatrici, quei passi, nel percorso contrario verso le docce.

«Sappiamo dove siamo – dice Italiano – è un palcoscenico fantastico e serve una grandissima partita. Loro sono fortissimi e si esaltano in casa, ma noi ribatteremo colpo su colpo. Abbiamo buone chance di metterli in difficoltà, sono convinto che sarà una bella esperienza e porteremo a casa sensazioni e spunti utili per il futuro».

La vittoria dei rossoblù è data anche a 17 dai bookmakers, ma comunque vada, sarà un successo. Prima almeno si dice sempre così, dopo vediamo: a nessuno piace fare la figura del pollo, manco sulla tavola addobbata natalizia, nessun giocatore è venuto qui solo per “taggare” Salah o il campione del mondo Mac Allister, che dice di non aver mai visto giocare il Bologna quest’anno. Le foto ricordo lasciamole ai tremila tifosi bolognesi (la Kop sei tu…) saliti per dire io c’ero.

«Non vedo l’ora che cominci – dice Skorupski -. Ero già stato ad Anfield sulla panchina della Roma, ma tornarci da protagonista, avendola conquistata sul campo questa possibilità, è tutta un’altra cosa. Nel calcio o si vince o si impara, noi speriamo di fare qualcosa di incredibile vincendo. Questa squadra ha ritrovato il gruppo unito dell’anno scorso e cresce ogni partita».

Anche Italiano, la cui eredità è una piuma confronto a quella del collega Slot circondato da foto di Klopp ovunque, è ottimista: «Con l’Atalanta ho visto uno spirito strepitoso e grandi segnali, un blocco granitico. Non vogliamo farci schiacciare, ma se dovesse succedere sappiamo anche resistere. Non dobbiamo farci vedere timorosi perché campioni così lo annusano e prendono il sopravvento. Nel calcio si deve diventare adulti in fretta e io sono sorpreso dall’intelligenza calcistica dei miei giocatori più giovani».

Il Bologna giocherà in nero, “total black” come a una prima della Scala. Nello spot la squadra attraversa la strada sulle strisce pedonali come i Beatles: Abbey Road, avviso ai gitanti rossoblù, però va cercata a Londra, non qui. Qui ci sono Penny Lane e Strawberry Fields dove stamattina anche Gianni Morandi, che notoriamente amava sia i Beatles che i Rolling Stones, andrà in pellegrinaggio turistico. Il nero della nuova divisa è un tributo alle “Notti da Champions”, recita la presentazione ufficiale. Speriamo poi non troppo nere, ‘ste notti.

Certo però che da quando in maglia nera si vinse l’ultima volta in casa del Carpi (2015) un po’ di strada ne è stata fatta, ben più di sessanta passi, e nessuno, neanche il Liverpool, potrà cancellare questo viaggio.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »