Cultura

Igorrr – Amen | Indie For Bunnies

È opinione diffusa, soprattutto tra chi conosce poco il genere o non lo ha mai apprezzato davvero, che il metal abbia ormai perso ogni rilevanza. L’argomento è sempre lo stesso: uno stile obsoleto, con la vena creativa esaurita da tempo, in cui i nuovi nomi si limitano a riproporre quanto già fatto in passato da una ristretta cerchia di rivoluzionari.

Credit: Facebook

Il polistrumentista francese Gautier Serre, che da oltre quindici anni pubblica musica sotto il moniker Igorrr, non è affatto di questa idea. Per lui l’heavy metal resta un terreno fertile, ancora tutto da esplorare e ampliare, grazie anche alle enormi potenzialità di un talento tecnico che ha pochi paragoni.

Oggi, supportato da una vera e propria band, Serre spinge ancora più in là le proprie visioni sonore con un nuovo album intitolato “Amen”: dodici tracce nate da audaci esperimenti che intrecciano un’impressionante quantità di elementi. Su una base di metal estremo – sospesa tra black e death, tra melodie raffinate e growl feroci – l’artista innesta barocchismi, suggestioni di musica classica e lirica, schegge progressive, atmosfere orientaleggianti e dosi massicce di breakcore.

Il risultato è un ibrido sonoro epico e monumentale, dotato di una sua strana coerenza, ma che, a essere sinceri, risulta di difficile assimilazione. L’impressione generale è che i musicisti coinvolti nel progetto Igorrr vogliano soprattutto dimostrare la propria bravura e audacia, qualità che però rischiano di trasformarsi in trappole. Il piatto è ricchissimo di spezie e, alla lunga, il gusto tende a smarrirsi tra trovate eccessive o superflue. In particolare, i numerosi passaggi breakcore appesantiscono l’ascolto, mentre le parentesi operistiche affidate alla mezzosoprano Marthe Alexandre sfiorano a tratti il pacchiano.

Ciononostante, in questa intricata matassa metallica non mancano momenti riusciti. Brani come “Headbutt”, “Infestis”, “Mustard Mucous” (con Scott Ian degli Anthrax) e “Blastbeat Falafel” (con Trey Spruance dei Mr. Bungle) rappresentano i passaggi più interessanti e meritano l’ascolto da parte di chi vorrà cimentarsi con l’enigma sonoro degli Igorrr.


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