Igiene ambientale, contratto in stallo. Domani sciopero e presidio a Trieste
1
Braccia incrociate domani anche in regione per i lavoratori dell’igiene ambientale, che si fermeranno domani, venerdì 17 ottobre, a sostegno della trattativa sul rinnovo del contratto nazionale, scaduto a fine dicembre. La mobilitazione, che riguarda le aziende sia pubbliche che private operanti nel settore, coinvolge in regione oltre un migliaio di addetti ed è stata indetta da Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel. In Friuli Venezia Giulia è previsto anche un presidio regionale, che si terrà dalle 10 alle 12 a Trieste, in piazza dell’Unità, in concomitanza con un incontro tra le delegazioni sindacali e il Prefetto.
Cinque le richieste che i sindacati hanno portato al tavolo della trattativa, sulle quali si registrano forti divergenze con le associazioni datoriali sia pubbliche e che private: il miglioramento del trattamento economico e del welfare contrattuale, il rafforzamento delle tutele su salute e sicurezza, la riforma del sistema di classificazione del personale, maggiori garanzie per chi opera negli appalti, la regolamentazione degli scioperi nel settore, che per i sindacati deve garantire un reale realmente il diritto di astensione dal lavoro per il personale degli impianti, con particolare riferimento agli impianti a ciclo continuo. «Ma la forte rigidità sulla riforma del sistema classificatorio, il totale disinteresse sulle reali condizioni del lavoro, la dichiarata contrarietà ad un robusto rinnovo della parte economica e il tentativo di irrigidire le modalità di accesso al diritto di sciopero, insieme alla sostanziale indisponibilità al confronto sugli altri temi rappresentati nelle piattaforme sindacali, evidenziano la pretesa, da parte datoriale, di un rinnovo al ribasso”, tutto schiacciato sul contenimento del costo del lavoro, fortemente penalizzante sul piano delle tutele e dello sviluppo delle retribuzioni», denucniano i sindacati.
Non solo: Cgil, Cisl, Uil e Fiadel puntano il dito anche contro «il tentativo, da parte delle associazioni datoriali, di allungare i tempi della trattativa per realizzare un vantaggio economico attraverso il rinvio degli adeguamenti, normativi e salariali, che il sindacato ritiene indispensabili per migliorare la condizione delle lavoratrici e dei lavoratori e per sostenere lo sviluppo industriale del comparto», atteggiamento che segna «un attacco al valore del lavoro, alle professionalità, al reddito di chi ogni giorno garantisce un servizio pubblico essenziale per la collettività».
Source link




