I videogiochi sono arte? Shigeru Miyamoto la vede molto diversamente
Da sempre si dibatte sulla possibilità che i videogiochi possano essere considerati una forma d’arte, un quesito che negli anni ha raccolto molteplici pareri diversi, anche negativi. Tra quest’ultimi ci sarebbe anche il pensiero di Shigeru Miyamoto, almeno stando alla testimonianza di uno suo storico collega Nintendo.
In un intervento su Twitter/X Takaya Imamura, veterano della Grande N dove ha militato dal 1989 al 2021 lavorando a serie iconiche come F-Zero e Star Fox, ha infatti rivelato che il leggendario game designer che ha dato i natali a Super Mario, The Legend of Zelda e Donkey Kong non ha mai considerato i videogiochi come arte, ma semplicemente come prodotti di consumo. Ciò sarebbe dovuto al suo background come designer industriale che lo porta dunque ad avere una visione meno romantica nei confronti del mondo videoludico.
E ciò non è necessariamente un male: lo stesso Imamura precisa infatti che proprio questo tipo di approccio tenuto da Miyamoto gli ha permesso di avvicinarsi più facilmente alle esigenze del pubblico, sviluppando giochi che fossero esplicitamente rivolti ai consumatori. I fatti sono del resto tutti a favore di Miyamoto: arte o meno, l’iconico autore ha dato vita a serie leggendarie che proseguono forti ancora oggi, continuando a regalare grande intrattenimento ad appassionati di ogni età.
Dopo aver lasciato Nintendo, in più occasioni Imamura ha condiviso i suoi pensieri sulla direzione della compagnia e dei suoi brand, con commenti che hanno spesso generato curiosità: ad esempio è convinto che prima o poi Star Fox tornerà in scena nonostante i tanti anni di assenza proprio perché è lo stesso Miyamoto ad amare la serie.
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