“I video di Stefano De Martino e Caroline Tronelli sono ancora online”. Spuntano i portali e il “tariffario” per spiare i luoghi privati: “Fino a 500 euro per accedere ai filmati”
Il video privato di Stefano De Martino e della fidanzata Caroline Tronelli, rubato attraverso l’intrusione di un hacker nel cloud del sistema di videosorveglianza domestica della ragazza, continua a circolare in rete. Nonostante gli avvocati del conduttore e quelli della studentessa napoletana abbiano intrapreso tutte le vie legali possibili, a cominciare dalle molteplici istanze alla Polizia Postale e a due Procure (quella di Roma e quella di Porto Cervo, dove la coppia si trovava in vacanza), il filmato rimbalza su diversi canali Telegram. Alcuni dei quali a pagamento, come riporta il Corriere della Sera.
I video privati di Stefano De Martino continuano a circolare in rete
È passato quasi un mese da quando Stefano De Martino ha scoperto attraverso il messaggio di un suo follower che sul web circolavano video intimi rubati a lui e alla sua fidanzata. Un hacker è dunque riuscito ad introdursi nel circuito chiuso di sorveglianza dell’abitazione romana della famiglia della ragazza, riversando poi le immagini in rete. Nonostante l’immediata denuncia della coppia e i tentativi di bloccare la diffusione del video, quelle immagini continuano a circolare. “Non c’è pace per De Martino”, sottolinea il Corriere. Ma nemmeno per la Tronelli, visto che “il video continua a girare su canali privati (anche a pagamento): nei giorni scorsi è stato creato un gruppo Telegram che conteneva un link diretto al filmato intimo rubato dalle telecamere di sorveglianza installate nell’appartamento romano della fidanzata”. Il risultato? Tremila iscritti in pochi minuti.
I legali di Caroline Tronelli chiedono la rimozione dei filmati
In campo sono scesi anche i legali di Caroline Tronelli, in particolare l’avvocato Lorenzo Contrada, che ha già presentato diverse istanze alla Procura e alla Postale, chiedendo nuovamente la rimozione del filmato. “Ma il provvedimento di oscuramento può avvenire solo dopo i dovuti accertamenti, operazione che può richiedere un certo tempo”, spiega il quotidiano di Via Solferino. Lo sfruttamento commerciale di riprese intime, rubate dagli impianti di videosorveglianza in giro per il mondo (alberghi, camere da letto di abitazioni private, spogliatoi di palestre, studi medici e centri estetici), coinvolgerebbe infatti più di duemila impianti di sorveglianza e “alcuni di questi filmati sono stati visualizzati oltre 20 mila volte”.
Il tariffario dei video intimi
Insomma, l’inchiesta è molto complessa e le migliaia di registrazioni audiovideo trafugate illecitamente in tutto il mondo – disponibili su portali facilmente accessibili attraverso i motori di ricerca – generano traffico e una montagna di soldi. Esistono infatti diverse piattaforme web che offrono un servizio illegale di accesso a filmati privati “con formule dai costi definiti in base alla popolarità e alle visualizzazioni – dai 20 ai 575 dollari – ma anche abbonamenti ‘premium’ che consentono addirittura di ottenere il controllo delle telecamere di sorveglianza private hackerate”. E se poi questi filmati vengono dirottati sui social o su app di messaggistica come Telegram, bloccare l’“effetto valanga” delle condivisioni private diventa praticamente impossibile. Nonostante sia evidentemente un comportamento illecito, un vero e proprio reato. Senza contare che, come ha ricordato il Garante della Privacy “la divulgazione di contenuti che riguardano la sfera personale ed intima, anche di personaggi noti, è suscettibile di determinare un pregiudizio grave e irreparabile per i soggetti coinvolti”.
L’articolo “I video di Stefano De Martino e Caroline Tronelli sono ancora online”. Spuntano i portali e il “tariffario” per spiare i luoghi privati: “Fino a 500 euro per accedere ai filmati” proviene da Il Fatto Quotidiano.
Source link