I veneziani in difesa del delfino Mimmo, che abita tra i canali: «Basta con i selfie, non è un’attrazione turistica»
I taxisti di Venezia si avvisano a vicenda quando incontrano il delfino Mimmo in modo da rallentare e mantenere la distanza di cautela. A chi lo avvicina con cibo e scatta foto gli esperti ricordano: non è un’attrazione turistica. I residenti si sono mobilitati per la sua salvaguardia con una raccolta firme, la Guardia Costiera ha diramato regole di comportamento essenziali per la sua salvaguardia. Tuttavia resta l’enigma su come un cetaceo da solo da almeno cinque mesi viva tra gondole vaporetti e turisti. Venezia si mobilita in difesa del delfino «Mimmo», il giovane tursiope che ha deciso di vivere tra rii e canali in città.
A dolphin nicknamed ‘Mimmo’ swims in the San Marco Basin, amid growing concerns about the impact of tourism on marine life, in Venice, Italy, November 8, 2025. REUTERS/Manuel SilvestriManuel Silvestri
Il Museo di Storia Naturale di Venezia conferma che l’animale gode di buone condizioni di salute e che «pare essere uscito più volte in mare». Un comportamento che, spiegano gli esperti, «dimostra che non si tratta di un animale bloccato nella laguna, ma che sta nel bacino di San Marco volontariamente». La squadra dei Cetacean’s stranding emergency response Team (CERT) e la Guardia Costiera lo tengono sotto osservazione costante, preoccupati per i possibili rischi legati al traffico lagunare.
Ma c’è ancora chi cerca di avvicinarlo con cibo per fotografie e interazioni potenzialmente pericolose per l’animale. Per questo un gruppo di residenti ha avviato una raccolta firme e promosso un flash-mob in piazza San Marco. «Da giorni, come ormai noto, un delfino nuota nel Bacino di San Marco. Con grave pericolo, visto il notevole abituale traffico, a cui si aggiungono ora parecchie imbarcazioni, che vanno appositamente per vederlo e fotografarlo. Alcune portando perfino turisti. Abbiano visto addirittura lanciare assurdamente una palla», spiega in un post Cristina Romieri. «Abbiamo contattato il CERT – che ci ha risposto che da tempo lo sta monitorando assieme alla Guardia Costiera, la quale ha emanato un avviso ai naviganti di prestare la massima attenzione e di non avvicinarsi all’animale (ma così purtroppo non succede, come abbiamo visto). Chiedono di segnalare comportamenti scorretti alla Guardia Costiera. Quali abitanti, preoccupate-i per la sorte di questo magnifico animale, chiediamo di intervenire al più presto e di far rispettare fermamente le regole emanate».
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