Marche

i tuffi al Passetto rimangono in stand-by


ANCONA – Niente da fare per gli amanti del Passetto. Dovranno attendere ancora un po’ per avere il via libera ai tuffi, ancora bloccati dalla presenza dell’alga tossica. Ieri era atteso il responso degli ultimi campionamenti eseguiti dal personale dell’Arpam. Ma pare che le condizioni marine non abbiamo favorito il lavoro degli esperti, tanto che saranno necessari ulteriori prelievi per quantificare la presenza in mare della cosiddetta alga tossica.

L’obiettivo

Dunque, l’ordinanza emessa dal Comune per vietare la balneazione resta ancora valida. La speranza per i fruitori della spiaggia cittadina è che almeno il weekend sia salvo. Altrimenti, c’è sempre la strada dello slalom: fare comunque il bagno e sperare che l’alga non scateni la tossina, compromettendo la salute.

La concentrazione

Lo stop ai tuffi è stato diramato tre giorni fa, dopo il prelievo del primo agosto. L’alta concentrazione dell’alga ha fatto scattare la fase emergenziale al Passetto e soprattutto nel tratto della Scalaccia, sotto Pietralacroce. Nessun pericolo per gli altri siti toccati dalle analisi: Portonovo e la spiaggia Urbani di Sirolo. Nel periodo precedente, era stata attivata la fase di allerta: consigli cautelativi ma nessuna ordinanza, che invece lo scorso martedì ha imposto il divieto di balneazione e di stazionamanto nei due luoghi interessati. Il Comune, che ha raccolto le prescrizioni dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale, ha raccomandato di non mangiare molluschi e ricci di mare pescati nelle aree dove si è concentrata maggiormente l’alga. Durante la fioritura, l’Ostreopsis ovata può rilasciare una tossina che ha conseguenze, anche se temporanee, sulla salute umana. Questa tossina, identificata come ovatossina, può manifestare i suoi effetti attraverso il contatto con l’acqua di mare interessata dal fenomeno o anche la semplice inalazione dell’aerosol disperso vicino alla battigia.

I sintomi

Le sintomatologie sono generalmente ascrivibili a disturbi respiratori come riniti, faringiti, laringiti, bronchiti e congiuntiviti; talvolta, specie nei soggetti più a rischio, l’alga può causare anche febbre, nausea, vomito e dermatiti da contatto. Fastidi che, solitamente, passano nel giro di 24/48 ore. Il maltempo dello scorso weekend e le mareggiate potrebbero aver influito sulla presenza dell’alga, che predilige un ambiente caldo dove c’è poco ricircolo d’acqua.




Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »