Ambiente

I taxi, il Principe Alberto e il futuro dell’Europa

Di questi tempi, la geopolitica con i dazi che si porta dietro è certamente una delle prime preoccupazioni per gli imprenditori, sarà però la mancanza di cultura dell’innovazione e della sperimentazione che nel lungo periodo farà più danni all’Europa e al suo sistema industriale. In questo ambito gli imprenditori e le loro associazioni potrebbero con più autorevolezza e incisività spingere per un cambiamento.

Il detto “America innovates, China imitates, Europe regulates” non solo è vero ma è disastroso per un futuro che volesse l’Europa all’avanguardia nell’innovazione come lo è stata da inizio 800 sino alla Seconda guerra mondiale. Allora gli scienziati migliori scapparono dalle persecuzioni e dalla guerra, ora molti delle nostre menti più sagaci e ambiziose emigrano scappando da un clima di rassegnata protezione ad oltranza attraverso regolamentazione. Le proposte di Mario Draghi (a competitiveness strategy for Europe) e di Enrico Letta (Much more than a market) sono state sostanzialmente inascoltate.

familyandtrends pensa ci possa essere qualcos’altro che faccia capire ai cittadini europei la drammaticità della situazione in cui ci troviamo: i taxi. Agli europei che viaggiano sarà capitato o capiterà di prendere un taxi a guida autonoma sia negli Stati Uniti, e.g. un quarto delle corse a San Francisco usano la tecnologia, sia in Cina, e.g. a Shanghai ci sono più di 100 robotaxi, a Wihan più di 2.000. Il taxi è un mezzo potente per far riflettere i cittadini per due motivi.

Il primo. Il taxi è un mezzo usato da molti, anche saltuariamente, ed è il modo più diretto per capire la cultura di un paese. A New York si alza la mano e un taxi si ferma, di solito c’è un guidatore che fa questo lavoro temporaneamente ma è confidente di migliorare con l’impegno il suo stile di vita. A Londra si alza la mano, un taxi si ferma, il conducente conosce a memoria tutte le vie e i principali punti di interesse della città; per punti di interesse non si intende solo ministeri, ambasciate, grandi magazzini: sa anche portarvi dove ha vissuto Mazzini nell’800. Per prendere la licenza è necessario sapere a memoria tutti questi indirizzi, tanto che la prof.ssa Maguire ha studiato quanto cresce la dimensione del cervello prima e dopo l’esame. A Parigi si alza la mano e spesso si deve finire per andare ad una stazione dove si trovano i taxi fermi. A Roma… .

E’ anche interessante notare che a Londra e Parigi le licenze con poche eccezioni non sono trasferibili. In tutta Europa, le proteste dei tassisti per difendere lo status quo sono tra le più efficienti e, in alcuni casi, fantasiose: basti ricordare i tassisti milanesi che la notte suonavano sotto casa del prof. Giavazzi reo di aver proposto una maggior liberalizzazione del settore.


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