Piemonte

i sapori di Palermo a Torino – Torino Oggi


“Buatta” in siciliano indica il barattolo di latta che, nelle case contadine, custodiva i sapori dell’anno: conserve di pomodoro, ortaggi sott’olio, aromi di una cucina semplice e autentica. Ed è con questo nome che 2015, a Palermo, viene battezzata un’osteria dedicata alla riscoperta e valorizzazione della cucina popolare siciliana. In breve tempo Buatta si afferma, nel centro storico cittadino, come punto di riferimento per chi cerca piatti autentici come la caponata, la pasta con le sarde, gli anelletti al forno e altre specialità locali reinterpretate con rispetto e passione. Forte di questo successo Buatta approda a Torino, prima al Mercato Centrale e, più recentemente, nella nuova sede collocata ai margini di quello che a Torino tutto conoscono come il Quadrilatero Romano. Con l’obiettivo, portato avanti in prima persona dall’executive chef Fabio Cardillo, di far conoscere nella capitale subalpina i colori, i sapori e e profumi della Sicilia.

Un viaggio nei ricordi siciliani

Conosco Buatta fin da quando ha aperto a Palermo. E, se la versione proposta a Torino al Mercato centrale non mi aveva convinto del tutto, in questa nuova sede ho ritrovato le atmosfere dei miei lontani ricordi siciliani. Così, per farmi subito un’idea a tutto campo di dove va qui la cucina, comincio con la Degustazione Buatta: una zucca marinata perfettamente equilibrata; un polpo tenero e ben valorizzato dal contrasto con le verdure croccanti; una caponata nella quale le verdure, tagliate a grossi pezzi, lasciano emergere in bocca tutta la forza le loro sapore. Morbidissimo anche il trancio di sfincione e fragranti le panelle di farina di ceci. Esplosivo il sapore degli Anelletti al forno accompagnato da un ragù in piena sintonia con la pasta.  Non allo stesso livello le Linguine con bottarga di tonno, burro allo zafferano e bucce candite di limoni e arance nelle quali il prevalere della bottarga lascia decisamente in ombra gli altri sapori. Forse da perfezionare il Sauté di frutti di mare al “picchio pacchio” con nocciole piemontesi tostate: la consistenza di queste ultime risulta infatti troppo in contrasto con la morbidezza dei crostacei. Perfetto invece il croccante cannolo siciliano, degno finale di una cena di tutto rispetto.

Se il servizio in sala è decisivo per la riuscita della serata

Quasi scontato che, in un locale il cui obiettivo è far conoscere la cucina siciliana fuori regione, anche la carta dei vini punti essenzialmente sulla produzione vitivinicola della regione. In ogni caso non si tratta di una carta di quelle (ahinoi, sempre più diffuse!) che propongono solo etichette conosciute e blasonate. Qui troverete anche bottiglie di piccoli produttori capaci di sorprendervi. E, per scoprirli, fatevi aiutare nella scelta da chi vi servirà. È stato un piacere ascoltare le sintetiche e competenti spiegazioni dei piatti e dei vini fatte, nel mio caso, da Sara. Con i forti problemi che attualmente si riscontrano nella gestione delle sale dei ristoranti, risulta certamente apprezzabile la presenza discreta di personale competente ed efficiente. Spesso decisivo a rendere più piacevole una cena fuori casa. 

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Tipologia locale: ristorante

Indirizzo: Via Stampatori 6 – Torino
Sito web: www.buattapalermo.it

Prezzo: Antipasti (8-20€), primi (14-18€), secondi (18-22€), dolci (6-8€), coperto (3€).
Ultima visita (cena): marzo 2025
Sensazioni al volo: Ambiente informale, servizio affabile e competente, cucina capace di restituire bene i sapori della Sicilia.  Con un unico dubbio: ma le nocciole, col “picchio pacchio”, funzionano davvero?




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