I risparmi dei nonni sostengono i sogni d dei millennial: 9 miliardi nei libretti postali

I nonni hanno risparmiato per tutta la vita e oggi – con i soldi messi da parte – Luca, il nipote, ha potuto inseguire i suoi sogni a Londra, dove sta facendo un master in Economia. E’ solo una delle tante storie che passano attraverso gli sportelli dell’ufficio postale di corso Grosseto, a Torino. Il direttore, Davide Frascella, ha preso parte alla festa per i 150 anni del Risparmio Postale, organizzata a Roma, presso il centro congressi la Nuvola, da Poste Italiane e Cassa depositi e prestiti. “Sempre più giovani under 30 sono interessati a mettere da parte i primi – a volte pochissimi – risparmi nei libretti postali” racconta Frascella. Le generazioni Z e millennial non risultano campioni di risparmio, ma si stanno dimostrando sempre più attente a dove depositare il proprio tesoretto.
“I giovani investitori sono molto più scrupolosi rispetto al passato anche in termini finanziari” va avanti Frascella e dalla sua filiale, di fronte allo Juventus Stadium, passano oltre 300 persone al giorno. Circa uno su tre, oggi, ha tra i 18 e i 35 anni. Solo a Torino, fanno sapere da Poste Italiane, si contano 2 miliardi di euro investiti in libretti postali. Altri sette miliardi corrispondono ai buoni fruttiferi, per un totale di 9 miliardi di euro, che costituisce la cassaforte dei torinesi. Allargando lo sguardo alla regione, i buoni postali sono oltre 3 milioni, per 16 miliardi di euro di valore. Un milione e 600 mila i libretti, per 5 miliardi di euro.
“Il 103% dei cittadini della provincia di Torino sceglie gli strumenti di risparmio tradizionali” fanno sapere ancora da Poste. Mentre Cdp ricorda che, nell’ultimo anno, ha mobilitato oltre 800 milioni di euro in Piemonte, a favore di circa 2.700 imprese e amministrazioni del territorio. Tra le operazioni realizzate tramite il risparmio postale da Cdp in Piemonte c’è anche l’intervento da 63 milioni di euro per la riqualificazione del patrimonio edilizio dell’Università di Torino, un piano di ammodernamento strutturale e tecnologico che mira a rendere più competitivo l’ateneo a livello internazionale. O il finanziamento da 2 milioni e mezzo destinato al Comune di Venaria Reale per la riqualificazione dell’ex Caserma Beleno, attraverso la creazione di un nuovo hub culturale. Cassa ha anche concesso un finanziamento da 50 milioni di euro alla Regione Piemonte e a quattro Asl per la realizzazione di nuove strutture. A dare il via all’evento per celebrare i 150 anni dei libretti e i 100 anni dei buoni fruttiferi postali, ci ha pensato la banda della guardia di finanza. La postura è quella delle grandi occasioni e in sala ci sono oltre 200 sindaci con la fascia tricolore. “Per noi è fondamentale che gli uffici postali non chiudano. Sarebbe una tragedia” commenta a margine dell’evento Luigi Sergio Ricca, primo cittadino Bollengo, 2.200 abitanti. “In paesini come il nostro, la maggioranza della popolazione è anziana e ha difficoltà ad appropriarsi delle nuove tecnologie e anche a spostarsi nel caso in cui lo sportello postale dovessero essere chiuso” spiega. “Se vengono meno i presidi bancari poi è ancora più importante la posta” conclude. C’è poi l’elemento umano da tenere in considerazione, come ricorda Franco Cominetto, sindaco di Burolo, 1.1040 abitanti. E, non da ultimo, il ruolo di presidio di sicurezza e contrasto alle truffe degli sportelli fisici. A sottolineare l’importanza della capillarità del servizio è stato il presidente della Repubblica in persona, Sergio Mattarella che, parlando del ruolo delle Poste nella storia moderna, ha citato anche il film di Luchino Visconti, “Bellissima”, in cui Anna Magnani apre un libretto, “emblema e custode dei sogni degli italiani per l’acquisto di una casa e per rincorrere l’idea di un futuro migliore per i loro figli”.
Source link




