Politica

I pm di Firenze chiedono il rinvio a giudizio di Marcello Dell’Utri: “Non ha dichiarato i prestiti di Berlusconi e altre entrate”

I pm di Firenze hanno chiesto il rinvio a giudizio per Marcello Dell’Utri e per la moglie Miranda Ratti perché il braccio destro di Silvio Berlusconi non avrebbe rispettato la norma che impone ai condannati in via definitiva per fatti di mafia di comunicare ogni aumento o diminuzione del patrimonio personale. Le accuse, a vario titolo, sono di trasferimento fraudolento di valori e di mancata comunicazione delle variazioni le quali, nei saldi di un decennio, la Dda di Firenze ha stimato per un ammontare di 42.679.200 euro. Tra queste operazioni ci sono versamenti con 10 bonifici da 90.000 euro disposti proprio da Silvio Berlusconi a suo favore. Oltre ai prestiti e le elargizioni provenienti da Berlusconi ci sono anche compravendite di immobili e opere d’arte o bonifici provenienti da case editrici di quotidiani.

Nel marzo 2024 la Dda aveva ottenuto il sequestro preventivo di 10,8 milioni di euro individuati nei flussi nei conti correnti di Dell’Utri e di sua moglie. L’ex senatore di Forza Italia aveva, tra l’altro, rinunciato al ricorso contro la decisione presa dal gip di Firenze su richiesta della procura distrettuale antimafia. Come è noto Marcello Dell’Utri è stato condannato, con sentenza definitiva depositata dalla Cassazione il primo luglio 2014, a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo l’ipotesi dei pm fiorentini, Dell’Utri non avrebbe rispettato la legge Rognoni-La Torre. E chi omette la comunicazione nei termini previsti commette un reato punibile con la reclusione da due anni a sei anni.

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