I mestoli di plastica nera sono tossici? Un esperto scopre un clamoroso errore di calcolo nella ricerca. Ma gli scienziati replicano: “I risultati non cambiano, restano dannosi”
Mestoli, contenitori, spatole, giochi per bambini: tutti oggetti in plastica nera che abbiamo in casa. Ma sono davvero un pericolo per la salute? A fine ottobre, uno studio americano aveva scatenato il panico, mettendo in guardia dai rischi di questi utensili, soprattutto se esposti al calore. Ora, però, la portata dello studio è stata ridimensionata a causa di un errore aritmetico che ha “moltiplicato per dieci” i rischi.
Un errore di moltiplicazione
Lo studio in questione, pubblicato sulla rivista Chemosphere, stimava che gli utensili neri da cucina potrebbero causare un’assunzione giornaliera media di quasi 35 mila nanogrammi di sostanze chimiche ritardanti di fiamma, un dato vicino al limite individuato dall’Agenzia per la protezione dell’ambiente degli Stati Uniti (EPA), pari a 42 mila nanogrammi al giorno. Il problema? Un banale errore di calcolo: i ricercatori hanno moltiplicato 7 mila per 60, ottenendo 42 mila invece di 420 mila. Un errore che ha fatto apparire il rischio molto più alto di quanto non sia in realtà.
“ChatGPT se ne sarebbe accorto”
A smascherare l’errore è stato Joe Schwarcz, direttore dell’Ufficio per la Scienza e la Società della McGill University. Sui social, molti utenti hanno ironizzato sul fatto che anche ChatGPT, l’intelligenza artificiale di OpenAI, sarebbe stato in grado di individuare l’errore. “I controlli dell’AI dovrebbero essere uno standard nella scienza?”, si è chiesto un utente su X.
“Un errore di battitura che non influisce sui nostri risultati”
Megan Liu, responsabile scientifica di Toxic-Free Future, il gruppo di ricerca che ha condotto lo studio, ha parlato di un “errore di battitura” e ha ribadito la validità delle conclusioni della ricerca. “I livelli di ritardanti di fiamma che abbiamo trovato negli articoli per la casa in plastica nera sono ancora molto preoccupanti e le nostre raccomandazioni rimangono le stesse“, ha affermato. Joe Schwarcz, però, ha contro-replicato: “Tutto questo merita attenzione”, ha dichiarato al National Post. “Ma devi farlo correttamente e devi assicurarti che i tuoi numeri siano corretti prima di spaventare le persone”.
Cosa diceva lo studio
Lo studio metteva in guardia dai rischi per la salute dei ritardanti di fiamma, sostanze chimiche artificiali aggiunte a molti prodotti per renderli ignifughi. Queste sostanze possono interferire con il sistema ormonale e sono associate a diverse patologie. I ritardanti di fiamma finiscono negli utensili neri perché questi prodotti vengono spesso realizzati con rifiuti elettronici riciclati. Lo studio ha rilevato la presenza di ritardanti di fiamma nell’85% dei prodotti analizzati, in alcuni casi anche il decabromodifeniletere, vietato dall’EPA nel 2021.
Cosa fare con gli utensili neri?
I ricercatori consigliano di sostituire gli utensili in plastica nera con altri in acciaio o silicone, di evitare di lasciarli in pentole e padelle calde, di non riscaldare il cibo nei contenitori in plastica e di buttare quelli scheggiati o danneggiati.
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