Cultura

I Goonies compiono 40 anni: la colonna sonora che racconta gli anni ’80

La colonna sonora di The Goonies, un concentrato musicale degli anni ’80, tra hit pop, orchestrazioni cinematografiche e storie curiose dietro le tracce.

Il 7 giugno 1985, nelle sale statunitensi usciva The Goonies, uno di quei film che nel tempo hanno lasciato un’impronta incancellabile nell’immaginario collettivo.

In Italia sarebbe arrivato solo il 20 dicembre, ma l’attesa fu ben ripagata! A 40 anni da quell’esordio, l’anniversario offre l’occasione perfetta per guardare indietro non solo al film, ma anche alla sua colonna sonora, un vero specchio sonoro della cultura pop dell’epoca.

La premiere del film al cinema di Astoria

La musica come veicolo promozionale

The Goonies – Original Motion Picture Soundtrack, pubblicata nel 1985 dalla CBS e successivamente anche dalla Epic, fu molto più di un semplice accompagnamento musicale. Fu parte integrante della campagna promozionale del film, contribuendo a fissare immagini, suoni ed emozioni nella memoria e nel cuore di chi lo ha visto negli anni Ottanta (e di chiunque lo ha scoperto in seguito).

L’album comprende una selezione eterogenea di artisti pop, soul, rock e funk, rappresentando al meglio l’ibridazione sonora tipica dell’epoca. Ma due brani, più di tutti, ne diventano il manifesto.

Cyndi Lauper e il pezzo che (non) voleva suonare

Il brano principale è “The Goonies ‘R’ Good Enough” cantato da Cyndi Lauper (nel film è presente anche il nbrano , Cyndi LauperWhat a Thrill”), all’epoca già famosa, ma che con questa canzone riuscì a entrare ancora più stabilmente nel cuore del grande pubblico.
Chiamata direttamente da Steven Spielberg per occuparsi della supervisione musicale del progetto, Lauper selezionò anche le Bangles, allora ancora relativamente sconosciute.

Curiosamente, la stessa Lauper smetterà di suonare questo pezzo dal vivo per circa vent’anni, ritenendolo poco rappresentativo della sua carriera artistica. Solo nel 2007, complice l’insistenza dei fan, tornerà ad eseguirlo durante il tour True Colors.
Un segnale, questo, del legame indelebile che la canzone ha creato con il pubblico, indipendentemente dal giudizio dell’autrice.

La piovra, il taglio e il dancefloor

Il secondo pezzo simbolico è “Eight Arms to Hold You” dei Goon Squad, prodotto da Arthur Baker. Pensato per una scena del film in cui i protagonisti si confrontano con una piovra gigante, il brano finì comunque nella colonna sonora nonostante la scena fosse tagliata in fase di montaggio. Il motivo? La sequenza fu giudicata troppo surreale e rischiosa per il tono del film.

Eppure, anche priva del suo contesto visivo, la traccia ottenne un notevole successo, raggiungendo il primo posto nella classifica dance Billboard. Un caso raro in cui una canzone sopravvive, anzi, si impone, al di là della pellicola che doveva accompagnare.

Una tracklist che è un viaggio nel pop degli anni ’80

Il resto dell’album è una mappa precisa della musica mainstream del periodo. Troviamo:

  • Philip Bailey con “Love Is Alive”
  • Le Bangles con “I Got Nothing”
  • Teena Marie, voce potente dell’R&B, con “14K”
  • REO Speedwagon e la loro “Wherever You’re Goin’ (It’s Alright)”
  • Luther Vandross, con “She’s So Good to Me”
  • Joseph Williams, con due brani “Save the Night” e “Red Hot”

Grusin firma anche il tema strumentale principale, unico momento orchestrale dell’edizione originale dell’album. Il suo lavoro completo, tuttavia, è stato pubblicato soltanto nel 2010 dalla Varèse Sarabande, in un’edizione limitata di 5000 copie per il 25º anniversario del film.

La versione estesa e i collezionisti

Nel 2007 è stata distribuita in Giappone e Stati Uniti una versione estesa in due CD, che includeva sia i brani vocali che l’intera partitura di Grusin. Un oggetto da collezione, completato da una riproduzione del doblone spagnolo che nel film guida i protagonisti nella caccia al tesoro.

In questa edizione troviamo titoli evocativi come “Willy’s Lair”, “Sword Fight”, “Sloth to the Rescue”, che restituiscono la struttura narrativa del film attraverso la musica.

L’eredità sonora (e cinematografica)

A distanza di quattro decenni, The Goonies è ancora un film generazionale, entrato nel Registro nazionale dei film della Biblioteca del Congresso per il suo valore culturale, storico e artistico. E la sua colonna sonora non è da meno: specchio di un’epoca, fusione di musica pop mainstream, funk, soul e orchestrazioni cinematografiche in un solo disco.

È il suono di un tempo in cui la musica non si limitava a fare da sfondo, ma partecipava attivamente alla narrazione cinematografica.




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