Società

I giovani gay possono entrare in seminario (a patto che siano casti e non abbiano «tendenze omosessuali profondamente radicate»). Lo dice la Conferenza Episcopale Italiana

D’ora in avanti per essere ammessi nei seminari non ci saranno «sbarramenti» alle persone gay purché dimostrino fin dall’inizio di mostrare «l’orientamento alla vita celibataria», quindi che restino casti. Lo scrive la Cei nelle nuove linee guida per l’ammissione ai seminari, specificando, però, che non devono esse riscontrate «tendenze omosessuali profondamente radicate» o che sostengano «la cosiddetta cultura gay». In sostanza, non ci sarà uno sbarramento agli omosessuali in quanto tali, ma a coloro che «praticano»: il che, tuttavia, vale anche per le persone eterosessuali, visto che la Chiesa raccomanda il celibato anche a loro, essendo il celibato una norma erga omnes.

I giovani gay possono entrare in seminario . Lo dice la Conferenza Episcopale Italiana

VATICAN MEDIA / ipa-agency.net

Non è chiaro con quali procedure si procederebbe per stabilire se il candidato pratica o meno il celibato e, soprattutto, se sia o non meno omosessuale. «Nel processo formativo, quando si fa riferimento a tendenze omosessuali» – scrive la Cei – è opportuno non ridurre il discernimento solo a tale aspetto». «L’obiettivo della formazione del candidato al sacerdozio nell’ambito affettivo-sessuale è la capacità di accogliere come dono, di scegliere liberamente e vivere responsabilmente la castità nel celibato». Si ribadisce, invece, che «la Chiesa, pur rispettando le persone in questione, non può ammettere al Seminario e agli Ordini sacri coloro che praticano l’omosessualità».

I giovani gay possono entrare in seminario . Lo dice la Conferenza Episcopale Italiana

Maurizio Maule / ipa-agency.net /

Come sappiamo, il tema dei seminari e dell’omosessualità è stato al centro di una polemica che ha coinvolto Papa Francesco visto che, non troppo tempo fa, parlando con i vescovi italiani a porte chiuse, il Papa si era lamentato di un eccesso di «fr*ciaggine» (concetto ripetuto anche giorni dopo, sempre in consesso chiuso). Un caso in netta controtendenza con quanto dichiarato da Francesco nel 2013, quando, durante una conferenza stampa, riferendosi agli omosessuali disse: «Chi sono io per giudicare?».


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