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I giochi della serie The Witcher sono collegati? Da quale è meglio cominciare?

La serie principale di The Witcher è ferma da oltre nove anni, dal lancio del sontuoso DLC Blood & Wine di The Witcher 3: Wild Hunt. Ciononostante non è mai caduta nel dimenticatoio e sta continuando ad attrarre nuovi giocatori. Sei uno dei nuovi arrivati? Allora potresti essere interessato ai punti di collegamento tra i tre capitoli.

I giochi di The Witcher sono collegati?

La serie di videogiochi di The Witcher è sviluppata da CD Projekt RED e conta tre episodi principali: The Witcher (2007), The Witcher 2: Assassins of Kings (2011) e The Witcher 3: Wild Hunt (2015). Quest’ultimo possiede anche due espansioni che si integrano nella storia, ovvero Hearts of Stone (2015) e la già citata Blood & Wine (2016), che per qualità e importanza meritano tanto quanto gli episodi principali. Il tutto in vista di The Witcher 4, attualmente in via di sviluppo ma ancora privo di una data di uscita.

Fatta questa doverosa premessa, rispondiamo alla domanda principale specificando che sì, i videogiochi di The Witcher sono collegati narrativamente. Pur raccontando storie a sé stanti, che iniziano e finiscono nell’arco che va dai rispettivi titoli di testa ai titoli di coda, sono ambientati cronologicamente uno dietro l’altro, andando a comporre un’unica grande storia per Geralt di Rivia. La storia di The Witcher è ambientata dopo i romanzi di Andrzej Sapkowski e vede lo Strigo, risvegliatosi senza memoria, alla prese con l’organizzazione criminale Salamandra, che si è impossessata dei segreti dei witcher. In The Witcher 2: Assassins of Kings Geralt finisce immischiato in una fitta rete di intrighi politici e si mette sulle tracce dei criminali che stanno assassinando i Re del continente. In The Witcher 3, con la memoria ormai recuperata, Geralt si ricongiunge con Ciri mentre i cieli vengono solcati dalla misteriosa Caccia Selvaggia.

Anche se le trame sono autonome, l’arco narrativo di Geralt si sviluppa in maniera coerente lungo tutta la trilogia, al punto che le scelte compiute possono essere salvate e importate da un gioco all’altro, influenzando anche in maniera importante certi aspetti (specialmente da The Witcher 2: Assassins of Kings a The Witcher 3: Wild Hunt). L’ideale, per un nuovo arrivato, sarebbe dunque giocarli tutti in ordine cronologico d’uscita.

Attenzione però, non stiamo dicendo che è obbligatorio. Tanto per cominciare, giocarli tutti non è semplice, poiché sono sparpagliati su varie piattaforme. The Witcher è disponibile solo ed esclusivamente su PC (e ha un gameplay piuttosto diverso dai due più recenti), mentre The Witcher 2: Assassins of Kings ha visto come piattaforma aggiuntiva la sola Xbox 360. Quest’ultima versione, per fortuna, è facilmente recuperabile in digitale su Xbox Store e giocabile anche su One e Series X|S grazie alla retrocompatibilità, ma per i giocatori PlayStation non c’è modo di recuperarlo. L’unico disponibile ovunque (Switch compresa) è The Witcher 3: Wild Hunt, che ha pure ricevuto un trattamento next-gen per PS5 e Xbox Series X|S.

A causa di ciò, CD Projekt RED ha saggiamente arricchito The Witcher 3: Wild Hunt con tutto il necessario per facilitare l’approccio ai nuovi arrivati. I riassunti, i molteplici riferimenti agli eventi passati e il sistema di simulazione delle scelte precedenti minimizzano, per quanto possibile, la necessità d’aver giocato i primi due episodi. Certo, i veterani possono cogliere un maggior numero di riferimenti, ma vi assicuriamo che The Witcher 3: Wild Hunt è perfettamente in grado di far sentire a casa chiunque.

In conclusione

Dunque, qual è la morale della favola? Se avete un PC a disposizione e soprattutto tanto tempo da investire, il nostro consiglio è quello di avvicinarvi alla saga partendo dal primo episodio, tenendo presente che quest’ultimo è attualmente oggetto di operazioni di rifacimento che non verranno tuttavia ultimate prima del lancio di The Witcher 4 (ci vorranno anni prima di poter giocare il Remake, insomma).

Se invece giocate solo su PlayStation o Switch, godetevi tranquillamente anche il solo The Witcher 3: Wild Hunt e le sue espansioni), che includono tutto il necessario per apprezzare e amare l’universo di CD Projekt RED. Ai giocatori Xbox suggeriamo invece di dare un’occhiata anche a The Witcher 2: Assassins of Kings, visto che ne hanno la possibilità – e soprattutto si difende bene ancora oggi.




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