Salute

I costi crescenti della sanità: un problema etico oltre che politico

[La serie su nuove terapie sanitarie e costi economici continua da qui]

Negli articoli precedenti di questa serie abbiamo considerato alcune innovazioni della medicina, rese possibili da una ricerca incessante e particolarmente fruttuosa, e i loro costi elevatissimi. Anche in quei rari casi in cui un trattamento medico-chirurgico innovativo risulta meno costoso di quelli che va a sostituire, di solito il costo complessivo aumenta perché le indicazioni al nuovo trattamento risultano in genere più estese, e quindi la platea di utenti potenziali si allarga.

Inoltre il successo stesso della medicina prolunga l’aspettativa di vita e favorisce quindi l’invecchiamento della popolazione, che comporta costi assistenziali maggiori. Il costo della sanità cresce più in fretta del Pil e crea un problema di sostenibilità in tutto il mondo. Nei paesi in cui la sanità è prevalentemente pubblica, come in Europa, i costi sono notevolmente inferiori a quelli dei paesi in cui la sanità è prevalentemente privata, come gli Usa, ma la sostenibilità della sanità è dovunque un problema.

Ogni problema socio-economico è inevitabilmente anche un problema morale, perché il costo di una attività si riflette su una minore disponibilità economica per sostenere altre attività altrettanto importanti: le risorse pubbliche vanno ripartite tra servizi che noi consideriamo tutti irrinunciabili, quali sanità, scuola, giustizia, assistenza e previdenza, etc. Il rapporto “Le tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico e sociosanitario 2024” pubblicato dall’Aran stima l’aumento del costo annuo della sanità italiana al 2%, ed è interessante osservare che mentre nel lungo periodo si prevede una diminuzione dei costi pensionistici, attualmente intorno al 14% del Pil, a causa della diminuzione della popolazione, nello stesso periodo si prevede invece un aumento costante dei costi sanitari, attualmente intorno al 6,5% del Pil.

Alcune conclusioni sono evidenti: in primo luogo i costi sanitari sono tali da risultare insostenibili per il singolo cittadino, e difficilmente sostenibili per un sistema di tipo privatistico come quello statunitense: a fronte di un costo complessivo maggiore rispetto al Pil, gli Stati Uniti presentano una minore copertura assistenziale e una più bassa aspettativa di vita rispetto all’Europa o al Canada. Il nostro Servizio Sanitario Nazionale, pur con tutti i suoi difetti, costituisce una risorsa di enorme valore per i cittadini e una garanzia inestimabile.

In secondo luogo occorre porsi il problema di come utilizzare nel modo più efficace le risorse disponibili, valutando con attenzione il rapporto costi-benefici degli interventi. Ovviamente una seria e severa politica fiscale, che combatta efficacemente l’evasione e l’elusione, è necessaria.

Da ultimo va considerato che l’aumento dell’aspettativa di vita, unito alla diminuzione della natalità, porta a un invecchiamento della popolazione e a un conseguente aumento dei costi della sanità a fronte di un decremento numerico della popolazione in età lavorativa che produce le risorse economiche: di qui la necessità di favorire l’inserimento lavorativo dei giovani e l’immigrazione di lavoratori.

L’articolo I costi crescenti della sanità: un problema etico oltre che politico proviene da Il Fatto Quotidiano.


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