Friuli Venezia Giulia

i Comuni contro il progetto eolico


Una bocciatura senza appello. I sindaci dei 15 Comuni che fanno parte della Comunità di montagna del Natisone e Torre si sono espressi con voto unanime contro il progetto “Pulfar”, che prevede la costruzione di un mega parco eolico sul monte Craguenza. “Un’operazione calata dall’alto che minaccia l’identità del territorio”, hanno dichiarato compatti. E ora la battaglia entra nel vivo, con dossier tecnici, osservazioni e una richiesta urgente di incontro alla Regione.

Voto unanime contro il progetto “Pulfar”

Nella sala consiliare del municipio di Faedis, l’assemblea dei sindaci ha approvato un ordine del giorno che esprime una “viva contrarietà” alla realizzazione del parco eolico: 4 mega pale da 200 metri di altezza, 14 chilometri di elettrodotti interrati, nuove strade di accesso e un impianto di accumulo nella zona industriale di Cividale. Secondo i sindaci, l’opera “comprometterebbe in modo irreversibile la salvaguardia del paesaggio, della fauna e della popolazione”.

Il sindaco Pascolini: “Corsa contro il tempo per fermare l’iter”

Francesco Pascolini, sindaco di Torreano e nominato delegato della Comunità di montagna per seguire la vicenda, ha spiegato che “c’è tempo fino al 6 agosto per presentare osservazioni formali contro il progetto, per evitare che parta la procedura di valutazione ambientale”. A lavoro ci sono esperti ambientali, giuristi e docenti dell’Università di Udine per analizzare ogni punto debole dell’iniziativa. Tra le criticità sollevate: il rischio di danni alla grotta di Antro, la profondità degli scavi (fino a 30 metri) e l’impatto acustico e ambientale su flora e fauna.

Il presidente Comugnaro: “È un attacco al nostro modello di sviluppo”

Il presidente della Comunità di montagna, Antonio Comugnaro, ha evidenziato che il progetto non riguarda solo i Comuni coinvolti, ma tutto l’ecosistema delle Prealpi Giulie: “Minaccia il modello di sviluppo sostenibile che stiamo costruendo, basato sul turismo lento, sulla valorizzazione delle risorse naturali e culturali, sulla tutela dell’ambiente. Non possiamo permettere che logiche speculative compromettano il futuro delle nostre comunità”.

Sindaci uniti contro l’esclusione delle istituzioni locali

Molti primi cittadini, tra cui quelli di Tarcento e Lusevera, hanno criticato duramente le modalità con cui è stato presentato il progetto, che secondo loro “scavalcano completamente le istituzioni locali, ignorando il ruolo dei sindaci e delle comunità”. L’assemblea ha inserito anche un giudizio politico nel documento approvato, chiedendo maggiore rispetto e coinvolgimento nei processi decisionali che riguardano il territorio.

“Una misera elemosina”: la rabbia di Pulfero

Camillo Melissa, sindaco di Pulfero, ha definito “arrogante” l’atteggiamento dei proponenti: “Il progetto genererebbe almeno 6,6 milioni di euro all’anno, ma il nostro Comune riceverebbe appena 143 mila euro. Pensano di distruggere il territorio e poi darci in cambio qualche spicciolo. Ma noi non siamo in vendita, e tanto meno in svendita”.

 


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