I cittadini riportano alla ragione l’amministrazione
“Alla fine, la ragione ha avuto la meglio. Nella giornata del 7 agosto è stato approvato il progetto definitivo per la piscina comunale di via Velasquez, che includerà – come auspicato da molti – una copertura permanente. Un’inversione di rotta significativa rispetto all’iniziale progetto di una struttura scoperta, che aveva sollevato perplessità e critiche, soprattutto da parte del Comitato di Quartiere Zona 167″, commentano i referenti Giuseppe Di Bari e Raffaele Patella.
“Un cambiamento, però, avvenuto senza il minimo accenno al ruolo attivo della cittadinanza e del Comitato della zona 167, che proprio con forza e lucidità aveva sollevato interrogativi precisi e fondati: ha senso costruire una piscina scoperta in una città affacciata sul mare e con un clima che ne limita l’utilizzo a pochi mesi l’anno? Ha senso investire fondi pubblici senza una visione a lungo termine?
La risposta è arrivata in queste ore, non nelle parole dell’amministrazione, ma nei fatti. Un fatto, in particolare: la modifica del progetto. Ed è difficile non vedere, dietro questa “correzione in corsa”, l’effetto delle pressioni pubbliche, delle domande scomode poste da cittadini che si rifiutano di accontentarsi del taglio di un nastro.
La nuova versione del progetto prevede una piscina coperta, che potrà essere utilizzata tutto l’anno, trasformandosi così da “monumento all’estate” a vera e propria infrastruttura sportiva e sociale per il quartiere e per la città. Una scelta logica, razionale, perfino ovvia – se si fosse partiti dall’ascolto e non dalla fretta.
Nonostante l’evidente valore della revisione progettuale, resta l’amaro di un’amministrazione che sembra voler passare sotto silenzio il proprio dietrofront, come se tutto fosse andato secondo i piani. Nessun riconoscimento pubblico ai cittadini e alle voci che hanno acceso il dibattito. Solo l’approvazione di un progetto, modificato senza spiegazioni.
Eppure, i fatti parlano chiaro. La piscina coperta non era nel piano iniziale. E se oggi lo è, lo si deve anche – se non soprattutto – a chi ha avuto il coraggio di denunciare le incongruenze, di sollevare dubbi, di pretendere risposte.
Spendere i soldi pubblici è facile; spenderli bene è un’arte rara scrivevamo il 29 aprile scorso in una nota che ha fatto il giro della città. Oggi, forse, un piccolo passo verso quell’“arte rara” è stato fatto. E anche se il merito non verrà ufficialmente riconosciuto, resta nei fatti: Barletta avrà una piscina coperta. E questo, prima ancora di una vittoria dell’amministrazione, è una vittoria della cittadinanza vigile. Perché la democrazia non si esercita solo nelle urne, ma ogni volta che si chiede conto delle scelte fatte con i soldi di tutti. E quando il silenzio si trasforma in un progetto migliore, anche senza ringraziamenti, significa che il messaggio è arrivato”.
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