«Ho trovato cantieri fermi da 10 anni»
ANCONA «Quella di via Marchetti è una problematica molto complessa. Il progetto c’era sulla carta, ma la sua realizzazione non era scontata, visto che se i privati non contribuiscono, bisogna sedersi col Comune e capire cosa fare». Le parole sono di Saturnino Di Ruscio, presidente dell’Erap Marche. Interviene su di una questione atavica, aperta ben prima del suo arrivo ai vertici dell’edilizia popolare regionale. Ovvero il destino della riqualificazione dell’ex Istituto autonomo case popolari di via Marchetti, al palo perché i proprietari degli appartamenti non vogliono o – molto più spesso – non riescono a contribuire economicamente al progetto. Tanto che, a oggi, il cantiere procede col contagocce ed Erap e Comune, proprietari del 51% degli alloggi del quartierino, hanno deciso di metter mano agli esterni delle sole palazzine di completa proprietà pubblica. Che sono cinque, di cui due sono terminate. Almeno all’esterno, visto che all’interno poi i problemi non mancano. A ogni modo, da completare ne restano altre tre, di cui una prossima al termine lavori.
Le modifiche
Capitolo a parte per i lavori sui sottoservizi e su alcune aree verdi comuni del quartierino. «Abbiamo presentato il progetto al Comune che ci ha chiesto delle modifiche alle quali stiamo lavorando» mette le mani avanti.
I tempi? «Se poi il Comune ci rimanda tutto in una settimana, noi possiamo partire subito perché la gara è già stata fatta» dettaglia il vertice di Erap. Che poi passa a via Maestri del Lavoro. Il condominio da 58 appartamenti di edilizia agevolata vede ormai la luce in fondo al tunnel dopo lavori interminabili. «Stanno completando i pavimenti e i rivestimenti, poi dovranno installare la caldaia» è il quadro offerto da Di Ruscio. La sua «ragionevole previsione» è che gli appartamenti possano essere pronti «per marzo o aprile del 2025». Un po’ prima, a gennaio, dovrebbero invece chiudersi i lavori in via Mingazzini. Vuol dire che poi le famiglie potranno subito entrarci? «Una volta completati sarà il Comune che dovrà fare le assegnazioni» puntualizza Di Ruscio.
Il confronto
Più complessa è la questione di piazza Aldo Moro, di nuovo a Passo Varano. Da trent’anni si parla di questi trenta alloggi popolari, ma a oggi ci sono solo scheletri e degrado. «Proprio la scorsa settimana un cittadino mi ha segnalato lo stato di abbandono dell’area ed è vero» ammette il presidente. E aggiunge: «Il 18 novembre incontreremo l’impresa appaltatrice per chiederle di riprendere i lavori». La seconda impresa, visto che la prima fu silurata anni fa perché inadempiente ma ora il cantiere è di nuovo al palo. Se dall’azienda arrivasse un due di picche, «faremo una rescissione in danno e procederemo con nuovo appalto, stavolta unico» è l’alternativa prospettata da Di Ruscio. Che poi si abbandona a una considerazione. «Quando sono arrivato, ho trovato cantieri fermi da 10 anni» si sfoga. Ora, però, qualcosa si muove. Conclude, citando alcuni dei provvedimenti presi nell’ultimo consiglio d’amministrazione di Erap, lo scorso 21 ottobre. «Abbiamo investito ulteriori 240mila euro per il completamento di via Mingazzini e altri 170mila per quello di 35 alloggi in via Petrarca» rendiconta.