HIV, infezioni in crescita in Italia: 2.349 nuove diagnosi nel 2023
Le nuove diagnosi di HIV in Italia mostrano purtroppo un trend in crescita: il picco negativo del 2020, dovuto alla riduzione dei controlli legata alla pandemia, è stato infatti seguito da un incremento costante. Nel 2023 si contano 2.349 nuove diagnosi di infezione da HIV pari a un’incidenza di 4,0 nuove diagnosi per 100mila residenti. Questo il dato principale emerso dal Notiziario volume 37, n. 11 – novembre 2024, redatto dal Centro Operativo AIDS dell’Istituto superiore di sanità, con il contributo di alcuni componenti del Comitato tecnico sanitario del ministero della Salute e i referenti della Direzione generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute. Il quadro rispetto al passato è tuttavia in profondo cambiamento, grazie ai successi della terapia antiretrovirale e della Profilassi pre-esposizione (PrEP). Sono solo alcuni degli aspetti da tenere a mente nella Giornata mondiale contro l’Aids che cade il primo dicembre e, fra l’altro, a pochi giorni dal XXIII Congresso della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), dal 2 al 5 dicembre al Centro congressi Stazione Marittima di Napoli.
L’importanza della terapia antiretrovirale
Grazie alla terapia antiretrovirale, l’infezione da HIV può essere oggi considerata una condizione cronica, con una prospettiva di vita sempre più simile a quella della popolazione generale. Con una terapia regolare la viremia può essere azzerata, rendendo il virus non trasmissibile: un principio tecnicamente noto con la formula U=U (Undetectable = Untransmittable). Questo non significa che l’HIV sia sconfitto, anzi, resta un ampio sommerso, come dimostrano le diagnosi tardive che emergono ogni anno, con pazienti talvolta già in Aids: nel 2023, due terzi degli eterosessuali, sia maschi che femmine, e più della metà degli MSM (uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini) sono stati diagnosticati con CD4<350 cell/µ.L.
I risultati dei farmaci a lunga durata e della duplice terapia
Tra i traguardi più recenti raggiunti dalla ricerca, da una parte ci sono i farmaci a lunga durata, i cosiddetti long acting, che si possono somministrare nel paziente virologicamente soppresso; dall’altra si registrano i successi della duplice terapia, ossia a due farmaci, nel paziente non ancora trattato.
«Il congresso internazionale HIV Glasgow 2024 ha proposto alcune significative novità», sottolinea Cristina Mussini, vicepresidente Simit. «Sono stati presentati i risultati dello studio Dolce che confermano l’efficacia della terapia a due farmaci (dolutegravir/lamivudina) anche nei soggetti con diagnosi tardiva, addirittura nel 30% dei casi già in Aids. Se in passato vi era il rischio di infiammazioni opportunistiche che potevano determinare l’Aids, oggi la persona con HIV è maggiormente esposta a un’infiammazione cronica che può portare a patologie cardiovascolari o malattie degenerative, comorbidità con cui il paziente che invecchia deve fare i conti. Le nuove sfide per chi vive con l’HIV includono il miglioramento della qualità della vita, la gestione dell’invecchiamento e delle comorbidità, l’ottimizzazione delle interazioni farmacologiche. Queste nuove soluzioni terapeutiche non solo migliorano l’aderenza terapeutica, ma contribuiscono anche a ridurre lo stigma, offrendo soluzioni più pratiche e discrete».
La profilassi pre-esposizione abbatte le infezioni
Un vaccino preventivo per l’HIV rappresenta un traguardo ancora distante – anche se non mancano gli sforzi – ma diversi studi di profilassi sulla PrEP e in particolare sulla sua versione long acting hanno mostrato risultati confortanti. «Nello studio Purpose 1 del 2024, con una somministrazione per via iniettiva ogni due mesi di Cabotegravir (la cui approvazione è oggetto di analisi da parte di Aifa) vi sono state zero infezioni – aggiunge Mussini – i risultati su Lenacapavir, recentemente pubblicati, hanno mostrato zero infezioni nelle donne e poche infezioni nella popolazione MSM: un dato che non sminuisce l’eccezionalità dei risultati, che sarebbero difficilmente conseguibili da qualsiasi vaccino. In Italia, la PrEP orale – attualmente l’unica disponibile – offre una protezione elevata (97%) contro l’HIV. Può essere assunta quotidianamente o “on demand”, ossia in occasione di rapporti a rischio. Questi dati non devono portare a sottovalutare l’uso del preservativo, che resta uno strumento di prevenzione efficace nonché l’unico in grado di proteggere anche da altre infezioni sessualmente trasmissibili come clamidia, sifilide, gonorrea».
«L’infezione da HIV, ancora oggi dopo oltre 40 anni dalla sua scoperta, rappresenta un tema di salute pubblica irrisolto, aggravato da una scarsa conoscenza e informazione sull’infezione e una limitata consapevolezza sulla prevenzione», evidenzia Vincenzo Esposito, co-presidente del Congresso Simit. «La giornata mondiale contro l’HIV/AIDS, istituita nel 1988, è stata la prima giornata mondiale della salute ed è un’opportunità fondamentale per sensibilizzare su questa infezione, per ricordare le vittime mietute dal virus per decenni e per celebrare i più recenti successi della ricerca, che hanno permesso di salvare tante vite e di guardare a orizzonti più ambiziosi. Rappresenta un’occasione fondamentale per sensibilizzare l’opinione pubblica e richiamare l’attenzione di istituzioni e comunità scientifica sull’urgenza di una strategia condivisa. Tornare a parlare dell’HIV significa non solo combattere lo stigma e il pregiudizio che ancora lo circondano ma anche promuovere lo screening, la prevenzione e l’accesso universale alle terapie. È tempo di riportare la lotta contro l’HIV al centro dell’agenda politico-sanitaria italiana e globale, affinché nessuno resti indietro».
Il congresso Simit a Napoli
Per quattro giorni Napoli sarà Capitale dell’infettivologia, con oltre mille specialisti che dal 2 al 5 dicembre saranno presenti al Centro congressi Stazione Marittima. L’HIV sarà una delle principali tematiche, considerando anche il peso dell’infezione in Campania, che è la quarta regione per nuove diagnosi nel 2023 (n.228), dopo Lombardia (n. 377), Lazio (n. 348) ed Emilia-Romagna (n. 253). Tra i vari temi si parlerà anche di vaccini, influenza, Covid-19, antibiotico resistenza, infezioni correlate all’assistenza, epatiti, cambiamenti climatici e infezioni tropicali.
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