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Herzog risponde a Mattarella: “Israele non uccide indiscriminatamente”

In un contesto segnato da un’escalation continua e una crisi umanitaria senza precedenti, le iniziative internazionali cercano di garantire soccorso e pressione diplomatica, ma il cessate-il-fuoco resta ancora un obiettivo lontano. Durante il vertice a Istanbul con il presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni e il premier libico Abdelhamid Dbeibah, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha sottolineato la responsabilità della comunità internazionale nell’imporre una tregua immediata a Gaza e nel garantire un rapido invio di aiuti umanitari. Erdogan ha ribadito che una soluzione duratura al conflitto potrà essere raggiunta solo attraverso la creazione di uno Stato palestinese sovrano, con confini basati sul 1967 e Gerusalemme Est come capitale.

Anche la Francia sta intensificando i propri sforzi per rispondere alla crisi umanitaria nella Striscia. Il ministero degli Esteri francese ha reso noto che, in collaborazione con la Giordania, è stato effettuato il primo lancio aereo di aiuti alimentari non deperibili a Gaza. Il carico, trasportato da un C-130J dello squadrone franco-tedesco, è stato paracadutato in pacchi contenenti diverse tonnellate di generi alimentari. Parigi, però, ha precisato che queste operazioni non possono sostituire un aumento significativo del volume di aiuti, possibile solo con l’apertura dei valichi terrestri da parte di Israele. Il Quai d’Orsay ha ribadito l’urgenza di un cessate-il-fuoco e l’accesso senza ostacoli degli aiuti via terra.

In parallelo, anche l’Italia ha attivato una missione militare umanitaria. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha annunciato l’avvio dell’operazione “Solidarity Path Operation 2”, che prevede aviolanci di beni essenziali alla popolazione civile di Gaza tramite aerei C-130J dell’Aeronautica Militare. I carichi, preparati dall’Esercito Italiano, saranno lanciati in coordinamento con le forze armate della Giordania. Le prime operazioni sono previste a partire dal 9 agosto, una volta completate le fasi logistiche e di approvvigionamento. Crosetto ha ricordato che la missione si inserisce in un più ampio impegno della Difesa italiana, che già ha visto l’utilizzo della nave ospedale Vulcano, voli per il trasferimento di feriti in Italia e distribuzione di medicinali tramite elicotteri nelle zone più colpite. Scambio al fulmicotone tra Roma e Tel Aviv: “Nutro grande rispetto per il presidente della Repubblica Italiana, il mio amico Sergio Mattarella. Proprio per questo, sono rimasto rattristato da alcuni aspetti delle sue recenti dichiarazioni sulla situazione a Gaza, e ho sentito il bisogno di chiarire i fatti. Israele non ha alcuna ‘intenzione di uccidere indiscriminatamentè. Vogliamo solo vivere in pace e sicurezza“, scrive intanto in un post su X il presidente di Israele Isaac Herzog.

Le forze armate tedesche si sono unite agli altri Paesi europei, lanciando aiuti umanitari su Gaza; i primi due voli della Luftwaffe hanno trasportato quasi 14 tonnellate di rifornimenti, ha confermato il ministero della Difesa tedesco. Il ministro Boris Pistorius ha dichiarato: “I voli possono dare solo un piccolo contributo per fornire alle persone colpite sul campo i beni di prima necessità“. E ha espresso la speranza che Israele garantisca una consegna più completa di aiuti umanitari all’enclave assediata.

Hamas ha, intanto, diffuso un video che mostra Evyatar David, ostaggio israeliano detenuto da oltre 650 giorni. Lo riportano Jerusalem Post e Ynet. Il giovane, 24 anni, è originario di Kfar Sava e venne sequestrato il 7 ottobre 2023 durante l’attacco al Nova Festival, nei pressi di Rèim, nel sud di Israele. Il filmato, della durata di circa un minuto, è stato pubblicato dalle Brigate Ezzedine al-Qassam, ala militare di Hamas, e ritrae un uomo visibilmente indebolito, denutrito e con la barba lunga, detenuto all’interno di un tunnel. Secondo quanto riferito dalle stesse Brigate, gli ostaggi “mangiano quello che mangiamo noi” e attribuiscono la responsabilità delle privazioni al “governo di occupazione”. L’agenzia AFP, che ha riportato la notizia, sottolinea di non aver potuto verificare in modo indipendente l’autenticità del video. Giovedì è stata la Jihad islamica palestinese a postare il filmato del rapito Rom Braslavsky, apparso emaciato e in lacrime. “Hanno spezzato mio figlio“, ha detto la madre. Il capo di stato maggiore Eyal Zamir ha avvertito: “Nei prossimi giorni sapremo se si raggiunge un accordo. In caso contrario, i combattimenti continueranno senza sosta“, ha dichiarato nell’ennesimo messaggio a Hamas.

Sul fronte diplomatico statunitense, l’inviato speciale Steve Witkoff ha riferito di aver trascorso cinque ore nella Striscia di Gaza per monitorare la situazione e raccogliere dati utili alla stesura di un piano di assistenza umanitaria. La visita, documentata via social, si è svolta con l’ambasciatore USA in Israele Mike Huckabee e ha incluso un sopralluogo in un centro di distribuzione della Gaza Humanitarian Foundation. Witkoff ha precisato che l’obiettivo è fornire al presidente Donald Trump un quadro dettagliato della crisi per elaborare un piano di distribuzione di cibo e assistenza sanitaria. Trump, in un’intervista ad Axios, ha dichiarato di voler “sfamare la popolazione” e aiutare i civili a sopravvivere, pur attribuendo a Hamas la responsabilità dell’aggravarsi della crisi, accusando il gruppo di sottrarre e rivendere gli aiuti umanitari.

Il presidente ha evitato di fornire dettagli sul piano in corso di definizione, in attesa di ricevere un briefing completo dal suo inviato.

Intanto, secondo fonti del ministero della Salute di Gaza, almeno 83 palestinesi sarebbero stati uccisi nelle ultime 24 ore, 53 dei quali mentre cercavano di accedere agli aiuti. Altri 554 risultano feriti.


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