Hekuran ucciso da una coltellata a Perugia, indagato un maranza. Pesantissima l’accusa: «Omicidio volontario»
FABRIANO Svolta nell’indagine sull’omicidio di Hekuran Cumani, il 23enne di origine albanese residente a Fabriano, ucciso con una coltellata tra la gola e il torace sabato alle 4,40 nel parcheggio del Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università di Perugia, dove era scoppiata una violenta rissa con un gruppo di nordafricani.
La svolta
La Procura di Perugia ieri nel tardo pomeriggio ha iscritto nel registro degli indagati, con l’accusa di omicidio volontario, un 21enne magrebino italiano di seconda generazione, residente a Ponte San Giovanni.
Uno di quelli che nelle 48 ore antecedenti l’iscrizione, era stato sottoposto a perquisizione domiciliare da parte della Squadra Mobile: gli inquirenti avevano sequestrato nella sua abitazione sia il cellulare che gli indumenti e altro materiale di interesse investigativo. Non era stato trovato il coltello, considerato l’arma del delitto, che ancora manca all’appello. Il provvedimento, a firma del sostituto procuratore Gemma Miliani, titolare del fascicolo, arriva a cinque giorni dal delitto, commesso all’esterno del locale “100Dieci Cafè” nel corso di una rissa tra la comitiva fabrianese di Hekuran e il fratello, e un gruppo di nordafricani, alcuni già noti alle forze dell’ordine.
Il ragazzo sarà interrogato a piede libero poiché al momento non sarebbero state chieste misure cautelari. Secondo l’accusa, potrebbe essere lui ad aver sferrato la coltellata mortale al giovane Hekuran, intervenuto in difesa del fratello Samuele che era stato ferito con due coltellate alla coscia. L’iscrizione come indagato, in questa fase, consente al sospettato di nominare un proprio consulente tecnico di parte che prenderà parte all’autopsia, disposta per questa mattina alle 11 all’obitorio dell’ospedale di Perugia. La Procura ha anche conferito l’incarico al medico legale Anna Maria Verdelli.
L’esame autoptico dovrebbe chiarire che tipo di coltello ha ucciso Hekuran, un riscontro importante visto che nella rissa sono spuntate almeno due (forse anche tre) lame. E solo una è stata recuperata, fatta trovare da uno dei quattro indagati per reati minori (minacce, lesioni e porto d’arma atta a offendere), un 18enne italo-marocchino che si era procurato un coltello da cucina, poi ritrovato senza tracce di sangue.
I coinvolti
Sono indagati anche la sua fidanzata, una italiana, e un buttafuori del locale “100Dieci”, cui è stato notificato un avviso di garanzia per l’accusa di lesioni ma la cui posizione è al vaglio degli inquirenti. Anche il gruppo dei fabrianesi (nove ragazzi) è indagato per il reato di rissa. Intanto il locale ha annunciato uno stop di tutti gli eventi notturni in rispetto della famiglia di Hekuran. Le indagini puntano ora sull’analisi forense dei cellulari sequestrati e clonati dagli esperti del Gabinetto Scientifico della Questura: in quelle chat potrebbe esserci il movente di un omicidio così efferato e assurdo.