Cultura

Hayley Williams – Ego Death at a Bachelorette Party

Le brevi note pungenti dell’opener “Ice in My OJ” catturano sin da subito l’ascolto che sarà proiettato verso i successivi 17 episodi di cui si compone questa terza fatica da solista della frontwoman dei Paramore, Hayley Williams. Con “Ego Death at a Bachelorette Party”, la Williams consolida un percorso autonomo che si muove su un terreno personale, introspettivo e artisticamente più libero rispetto ai riflettori di una major.

Credit: Zachary Gray

Il nuovo disco, infatti, è auto-pubblicato da Hayley come primo capitolo per il suo personale marchio indipendente Post Atlantic e distribuito da Secretly Distribution. La nuova collezione di brani è stata pubblicata nel corso dell’estate inizialmente come singoli stand alone per poi raccogliersi in “Ego Death at a Bachelorette Party”, che mescola atmosfere pop, momenti elettronici e produzioni minimaliste, il tutto supportato da una evidente componente emotiva, con al centro temi che ruotano attorno a identità, prospettive, dolore, perdita, solitudine. Quest’ultimo aspetto contenuto in “Glum” dal mood nostalgico che apre al pop ruffiano della successiva “Kill me”.

Il sound etereo di “Whim” fa da contraltare al grunge pop ninenties di “Mirtazapine” che evoca le Hole di “Malibu” e nelle quali si fa strada la voce della Williams che si conferma centrata, inconfondibile e che si muove con naturalezza in territori meno diretti e ficcanti rispetto a quelli della band madre, privilegiando dunque la naturalezza e meno l’impatto.

L’abilità canora della statunitense si riversa dunque un po’ ovunque nell’album e nei vocalizzi di “Brotherly Hate” mette in mostra il meglio di se confermando le sue doti camaleontiche che spaziano ora in toni dolci e soavi, come in “Negative Self Talk”, “Discovery Channel”, “Blood Bros”, ora in  derive elettroniche, come in “Hard” o, ancora, in ninne nanne d’effetto, come nella irresistibile “Love Me Different”.

Prodotto da Daniel James, “Ego Death at a Bachelorette Party” è stato scritto e registrato dalla Williams, che ha anche suonato la maggior parte degli strumenti, con l’ausilio di amici di vecchia data come Brian Robert Jones, Joey Howard e Jim-E Stack.

“Ego Death at a Bachelorette Party” si rivela un’opera complessa, coraggiosa, fragile, e sicuramente personale che lascia dunque spazio alla sensibilità vocale di Hayley capace di impreziosire con momenti meditativi e accorati – bellissima la ballata “I Won’t Quite On You” – ma anche con momenti più energici e variegati, convincente il dream pop elettronico della title track un po’ meno, invece, il mood della closing track, “Parachute”.

Rispetto ai precedenti lavori, “Ego Death at a Bachelorette Party” si presenta come il più variegato e maturo. Se l’esordio solista” “Petals for Armor” del 2020 rappresentava una transizione dal mondo Paramore e il successivo “Flowers for Vases / descansos” del 2021 una scatola intima in vesta acustica, questo nuovo album si rileva una sorta di liberazione artistica, un mosaico emozionale che probabilmente riflette la Hayley Williams di oggi.


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