Veneto

Ha ucciso un connazionale con un pugno in faccia: arrestato a Mestre

Ha ucciso un connazionale con un pugno in faccia: fermato l’uomo ritenuto responsabile dell’omicidio di un cittadino straniero fuori da una discoteca

E’ stato eseguito il fermo di indiziato di delitto nei confronti di un uomo ritenuto responsabile dell’omicidio preterintenzionale di un cittadino straniero, aggredito a Mestre lo scorso 21 giugno. A darne esecuzione è stata la Polizia di Stato di Venezia, su disposizione della Procura della Repubblica.

L’indagine, coordinata dalla Procura e condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Venezia, ha permesso in tempi rapidi di ricostruire i fatti e raccogliere gravi elementi di responsabilità a carico del sospettato. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la vicenda ha avuto origine da un diverbio scoppiato nel parcheggio di una nota discoteca di Mestre, in seguito a una serata trascorsa insieme da un gruppo di connazionali.

L’episodio avrebbe avuto inizio con una battuta pronunciata dal figlio minorenne della vittima. Un commento giudicato fuori luogo avrebbe scatenato la reazione dell’aggressore, che avrebbe prima colpito il ragazzo, per poi rivolgersi contro il padre, intervenuto nel tentativo di sedare gli animi. L’uomo, secondo la ricostruzione fornita dagli inquirenti, avrebbe sferrato un violento pugno al volto del genitore, provocandogli gravi lesioni.

Il presunto aggressore, anch’egli cittadino straniero e connazionale della vittima, avrebbe inizialmente cercato di prestare soccorso all’uomo ferito, salvo poi allontanarsi rapidamente dal luogo dell’aggressione. La vittima, trasportata d’urgenza all’Ospedale dell’Angelo di Mestre, è deceduta due giorni dopo a causa delle gravi conseguenze riportate.

Le attività investigative, basate su testimonianze, rilievi e analisi delle immagini di videosorveglianza, hanno consentito agli investigatori di risalire con certezza all’identità del responsabile, che è stato rintracciato dagli agenti della Squadra Mobile e fermato in esecuzione del provvedimento emesso dalla Procura.

A seguito della convalida del fermo, il giudice ha disposto nei confronti dell’indagato l’obbligo di dimora nel Comune di Spinea, con il divieto di uscire di casa dalle ore 20 alle 7 del mattino, oltre al divieto di espatrio. Le indagini proseguono per definire con esattezza il quadro della responsabilità penale e verificare eventuali ulteriori coinvolgimenti.


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