Marche

Guzzini, la sexy ladra di Rolex solo denunciata. Il procuratore Narbone sullo scippo di Porto Recanati: «L’arresto? Mancavano le condizioni»


PORTO RECANATI La giovane spagnola che a Porto Recanati ha avvicinato l’imprenditore recanatese Adolfo Guzzini mentre passeggiava con la moglie e un’amica sfilandogli un Rolex Daytona da 25mila euro, è stata individuata dopo un’attenta indagine e denunciata a piede libero (nei guai è finito anche il complice). Lei era già nota alle forze dell’ordine ma nei suoi confronti non era scattata alcuna misura. In casi come questo, in cui non c’è più la flagranza, per legge l’arresto non è previsto. Ma ora la Procura cosa può fare? 

Le strade

Le possibilità, come spiega il procuratore Giovanni Narbone, sono due: «Se ci sono le esigenze cautelari (il pericolo di reiterazione del reato, di inquinamento probatorio e di fuga), e bisogna interrompere l’attività criminale di queste persone, il pm chiede al gip di emettere una misura cautelare ma non è detto che sia il carcere. Non tutti quelli che hanno commesso un reato vanno in carcere prima che la sentenza sia definitiva e la valutazione del gip è comunque discrezionale». Se le esigenze non ci sono «il pm conclude le indagini e il procedimento farà il suo corso, ci sarà il processo di primo grado, eventualmente di secondo e la Cassazione». Quando la sentenza diventa definitiva è la stessa procura che cura l’esecuzione della pena. «Con una condanna inferiore a 4 anni – ricorda il procuratore – non si va in carcere subito, ma si apre un procedimento davanti al Tribunale di Sorveglianza che può disporre una misura alternativa». In tutto questo va poi considerato il problema del sovraffollamento carcerario.

«Non si può derogare in base all’emozione del momento»

«Bisogna mettersi d’accordo – aggiunge Narbone -, se tutti quelli che commettono reati devono stare in carcere o se c’è la necessità che ci vada solo chi è socialmente pericoloso. Non si può derogare in base all’emozione del momento altrimenti – mette in guardia il procuratore – il sistema può diventare profondamente ingiusto. Magari abbiamo sì una persona che ha rubato un Rolex da 25mila e che per questo avrà un suo processo, ma intanto ogni giorno riceviamo denunce dall’Agenzia delle entrate o dalla Guardia di finanza per persone che frodano il fisco, in alcuni casi non pagando milioni di euro. Se a fronte di 25mila euro bisogna stare in galera quando si parla di milioni di euro cosa si dovrebbe fare? Bisognerebbe stare in galera anche lì. Ci sono persone indagate per frodi milionarie che invece sono libere e nessuno si scandalizza. Il sistema ha un suo equilibrio, ci sono meccanismi che sono previsti dalle leggi che fa il parlamento e che noi siamo tenuti ad applicare».




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