Ambiente

Gusto e tradizione, a Moliterno le ‘Notti del Canestrato’ – Prodotti Tipici

Il formaggio Canestrato Igp di
Moliterno (Potenza) “è un prodotto unico che, dall’aperitivo ai
dolci, trova sempre una collocazione speciale nel palato di chi
assaggia”. Così gli organizzatori presentano la 44/a edizione de
“Le Notti del Canestrato”, in programma per il 9 e 10 agosto
“con due serate all’insegna del gusto e del divertimento”.

   
La Sagra prevede un percorso gastronomico per le strade del
centro storico della città lucana: il “viaggio rappresenta lo
spirito dell’edizione 2025. Un viaggio che – è sottolineato nel
comunicato . affonda le radici in una tradizione antica, quella
che vedeva il Canestrato partire dal porto di Napoli alla volta
delle Americhe, per raggiungere le comunità italiane all’estero.

   
Per molti emigrati, il Canestrato era un legame concreto con la
propria terra, simbolo di identità e bene di scambio. Ad
accompagnare i visitatori c’è ancora una volta lui, il
monacello: figura errante e tradizionale della cultura
meridionale, torna con il suo zaino a forma di Canestrato,
carico di adesivi come tracce di un viaggio. In questa visione,
Moliterno e ‘Le Notti del Canestrato’ diventano una tappa
importante ma parte di un percorso più ampio, che comincia dai
pascoli e dal latte, attraversa la stagionatura, fino a giungere
al prodotto finito pronto per il mercato”.

   
Il Canestrato “oltre ad essere sapore e racconto, è anche
economia. Oggi -spiegano gli organizzatori – affronta le stesse
sfide di molte eccellenze italiane: dietro ogni forma ci sono
persone, scelte, investimenti, lavoro. In questo contesto, il
claim ‘Da cosa nasce cosa’, che accompagna la 44/a edizione,
assume un doppio significato: da un lato ci ricorda che ogni
cosa è frutto di una serie di azioni in successione; dall’altro,
diventa un auspicio a creare connessioni, instaurare relazioni
con il mondo, immaginare il futuro del Canestrato in scenari
contemporanei, fatti di esportazione, dazi internazionali e
competizione globale. Il Canestrato si fa così centro simbolico
di una riflessione più ampia: sul futuro dei territori, sulla
necessità di legami culturali, infrastrutturali, immaginativi.

   
Perché i paesi, come le persone, hanno bisogno di aprirsi per
continuare a trasformarsi”.

   

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