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Guerra lampo in Medio Oriente: USA attaccano siti nucleari iraniani, poi missili su Israele. Sale l’allerta globale

WASHINGTON / TEHERAN – Una drammatica escalation ha scosso il Medio Oriente nelle ultime ore, con gli Stati Uniti che hanno sferrato un attacco massiccio contro presunti siti nucleari iraniani. Poco dopo, l’Iran ha risposto con un lancio di missili su città israeliane.

Secondo quanto dichiarato dall’ex presidente americano Donald Trump, gli Stati Uniti avrebbero utilizzato bombardieri B-2 per sganciare 12 bombe “Bunker-Buster” sui siti nucleari iraniani di Fordow, Natanz e Isfahan, sostenendo di averli “distrutti”. Tuttavia, la versione di Teheran minimizza l’entità dei danni: “Fordow non ha subito gravi danni”, ha replicato l’Iran, senza fornire dettagli sugli altri siti. L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ha inoltre dichiarato di non aver rilevato “nessun aumento di radiazioni” nelle aree interessate, alimentando il dubbio sulla reale portata dell’attacco statunitense.

Immediata la reazione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che ha espresso “grazie agli Usa” per l’operazione. Ma la calma è durata poco. In risposta all’attacco, l’Iran ha lanciato un’ondata di missili contro Israele, colpendo le città di Tel Aviv, Gerusalemme e Haifa. I primi bilanci parlano di almeno 86 feriti, alimentando la paura di una spirale incontrollabile di violenza nella regione.


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