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guerra colpa di Biden, Zelensky e Putin. Continuano i raid russi – Il Tempo


Non si fermano i raid russi in Ucraina, che continuano a colpire duramente obiettivi civili. Dopo il devastante attacco su Sumy durante la Domenica delle palme, che ha causato la morte di 34 persone, tra cui due bambini, Mosca ha colpito anche la regione di Kharkiv, provocando altre quattro vittime. “I siti colpiti dai russi sono tutti civili”, ha denunciato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, respingendo le dichiarazioni del Cremlino che, in risposta alle critiche internazionali, ha ribadito di aver sempre mirato a obiettivi militari. In riferimento all’attacco di Sumy, il ministero della Difesa russo ha dichiarato che il raid aveva come obiettivo una riunione dello stato maggiore del comando del gruppo tattico-operativo ‘Seversk’ delle forze armate ucraine. Mosca ha accusato Kiev di usare la popolazione come “scudo umano”, installando strutture militari in centri densamente popolati. Zelensky ha rilanciato un monito alla comunità internazionale: “Se Putin non viene fermato, c’è il rischio concreto di una guerra mondiale”.

 

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Il leader ucraino ha rivolto un appello diretto anche a Donald Trump, invitandolo a visitare l’Ucraina “per capire cosa ha fatto Putin”. Il tycoon aveva definito “terribile” l’attacco su Sumy, aggiungendo però che da Mosca gli era stato riferito che si era trattato di “un errore”. Il presidente degli Stati Uniti ha poi dichiarato che il vero errore è stato “lasciare che la guerra accadesse”, sottolineando che Biden, Zelensky e Putin “sono tutti da condannare”. Trump ha quindi rilanciato la possibile via a una soluzione diplomatica, affermando che “molto presto” ci saranno “buone proposte” per arrivare alla pace in Ucraina. Intanto, da Mosca sono arrivate dure critiche contro l’Unione europea, accusata di voler prolungare il conflitto. In particolare, il Cremlino ha condannato le recenti dichiarazioni del leader della Cdu tedesca e probabile futuro cancelliere, Friedrich Merz, che si è detto favorevole — in coordinamento con l’Ue — alla possibilità di fornire missili da crociera Taurus all’Ucraina. Un’ipotesi che, secondo Merz, potrebbe consentire a Kiev di colpire obiettivi strategici, come il ponte di Crimea.

 

Per Mosca l’invio di questi armamenti a lungo raggio rappresenterebbe un pericoloso passo verso l’escalation. “La sola idea di fornire i Taurus è motivo di ulteriore destabilizzazione”, ha commentato il portavoce del Cremlino, Dmityr Peskov. Ancora più duro il vice capo del Consiglio di sicurezza russo, Dmitrij Medvedev, che in un post su X ha attaccato frontalmente Merz, definendolo “un nazista” ed evocando il passato familiare del leader cristianodemocratico, ricordando il coinvolgimento del padre sotto il Reich. I recenti raid russi sono stati condannati con fermezza dall’Ue. “Il vero errore è stato invadere l’Ucraina. Serve la massima pressione su Mosca affinché ponga davvero fine a questa guerra. Per volere la pace bisogna essere in due”, ha dichiarato L’Alta rappresentante Ue per la politica estera, Kaja Kallas. Dal Giappone, anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha sottolineato l’urgenza di una soluzione negoziata: “Respingere gli sforzi americani per costruire la pace sarebbe un atto grave da parte del Cremlino”. Dal fronte ucraino, le speranze per un processo di pace vengono oscurate dalle continue operazioni di Mosca. “La Russia vuole continuare la guerra e risponde agli sforzi diplomatici dell’Ucraina e dei suoi partner con attacchi sempre più brutali contro i civili”, l’accusa del viceministro degli Esteri ucraino Andrij Sybiha, secondo cui “serve un incremento del sostegno militare da parte dell’Europa, così come una stretta ulteriore sulle sanzioni economiche”.


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