guarda il trailer del “comedy biopic” dedicato al trio rap di Belfast con Michael Fassbender
Dopo aver conquistato il premio nella sezione Generator +18 alla 55ª edizione del Giffoni Film Festival, arriva il trailer italiano di “Kneecap”, in uscita nei cinema il 28 agosto. Ispirato alla storia vera dell’omonimo trio rap di Belfast – tra i primi a usare il gaelico irlandese nel panorama hip-hop – “Kneecap” è un biopic dal tono irriverente, scritto e diretto da Rich Peppiatt (“One Rogue Reporter”).
Protagonisti assoluti del film sono i membri stessi della band: Naoise Ó Cairealláin (“Móglaí Bap”), Liam Óg Ó Hannaidh (“Mo Chara”) e JJ Ó Dochartaigh (“DJ Próvaí”), che interpretano se stessi nel racconto della loro scalata al successo, segnata da provocazioni, attivismo linguistico e una visione radicale della cultura irlandese contemporanea. Accanto a loro, anche Michael Fassbender, nei panni di Arlo, il padre di Naoise: un patriota irlandese latitante, che ha inscenato la propria morte per sfuggire alle autorità britanniche.
Ecco qui sotto il trailer italiano di “Kneecap”.
“Kneecap” è molto più di una semplice storia musicale. È un viaggio psichedelico e politico nella Belfast del dopoguerra, dove tre giovani outsider diventano, quasi loro malgrado, i volti di una nuova battaglia per i diritti civili, attraverso la difesa della lingua madre. Bannati dalla rete pubblica RTÉ, disprezzati dal partito unionista DUP, ma idolatrati da un’intera generazione, i Kneecap hanno costruito il proprio mito fondendo la rabbia del punk all’estetica del rap, con testi incendiari che mescolano gaelico e inglese. La loro musica, controversa e poetica, ha dato voce a un’identità linguistica marginalizzata, trasformandosi in manifesto culturale.
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Negli ultimi mesi, il trio ha fatto parlare di sé anche per le sue prese di posizione politiche, apertamente filo-palestinesi. Al Coachella, hanno intonato cori per la liberazione della Palestina, gesto che ha causato l’interruzione della collaborazione con alcuni promoter statunitensi. Ancora più controversa è stata l’esibizione a Londra nel novembre scorso, dove Mo Chara ha esposto una bandiera di Hezbollah, venendo accusato di apologia del terrorismo. L’episodio ha sollevato polemiche fino a Westminster: diversi politici, tra cui il primo ministro britannico, hanno chiesto l’esclusione del gruppo dal festival di Glastonbury. La Bbc, che trasmetteva l’evento, ha effettivamente oscurato la loro performance in diretta. Ma i Kneecap hanno comunque calcato il palco davanti a un pubblico vastissimo, tra bandiere palestinesi sventolanti.
Più recente la notizia del loro divieto d’ingresso in Ungheria: il governo di Viktor Orbán ha impedito al gruppo di partecipare allo Sziget Festival, accusandolo di “incitamento all’odio antisemita” e definendolo una “grave minaccia alla sicurezza nazionale”. Il provvedimento avrà validità triennale.
Per Rich Peppiatt, la lingua è stata da subito il cuore del film: “Sono un grande fan dell’hip-hop old school, e nei Kneecap ho visto un’analogia con i rapper afroamericani che reinventavano l’inglese per esprimere l’oppressione urbana. La loro energia grezza e la fedeltà alla causa della lingua irlandese erano materiali esplosivi per un film. Volevo che fosse spietato, audace e vitale come la loro musica”.
Sinossi
Nella Belfast post-conflitto, tre ragazzi turbolenti – Liam Óg, Naoise e l’insegnante JJ – formano i Kneecap e innescano una rivoluzione culturale contro l’establishment, rilanciando l’irlandese come lingua di resistenza. Autodefinitisi “feccia di bassa lega”, diventano simboli politici e voce della gioventù inquieta.
Mentre affrontano i drammi personali e la pressione del successo, intrecciano una parabola che va oltre la musica. Kneecap è una favola vera, ruvida e viscerale, che racconta l’irrefrenabile impulso umano a definirsi, il magnetismo dell’eccesso e la gioia esplosiva di vivere. Una corsa adrenalinica sulle note dell’hip-hop più autentico.